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Medici di famiglia, in Italia ne abbiamo sempre meno e quelli che ci sono guardano alla pensione

by | Ott 30, 2025 | Tecnologia


L’ultimo allarme relativo ai medici di famiglia lo ha affidato la Fimmg (Federazione italiana dei medici di medicina generale) alle colonne del Sole24Ore, parlando della scarsa partecipazione ai concorsi per le nuove assunzioni. Nonostante i 620 iscritti per i 390 posti banditi in Lombardia, scrive il quotidiano di Confindustria, all’esame si sono presentati solo in 306. E così, ben che vada, almeno 84 posti rimarranno scoperti. Il tutto in un Paese, denuncia il sindacato dei medici di famiglia, in cui già oggi 5 milioni di persone non hanno un dottore di riferimento.

I medici di famiglia in Italia, la situazione

Un calo che arriva da lontano

I dati dell’ultimo Annuario statistico sul Servizio sanitario nazionale, compilati dal ministero della Salute e aggiornati al 2023, dicono che dal 2009 il numero di medici di medicina generale è calato del 17,8%, scendendo da 46mila a poco meno di 38mila. Mentre quello dei pediatri di libera scelta si sono ridotti del 12,8%. Un calo, va sottolineato, con effetti meno importanti a causa dell’inverno demografico, che sta riducendo la platea dei pazienti under 18.

Il calo dei professionisti della sanità di base va di pari passo ad un incremento dei pazienti che ciascuno di loro è chiamato a seguire. Un aumento, anche in questo caso, più significativo per i medici che per i pediatri.

Nel 2023 ogni medico di medicina generale doveva seguire in media 1.335 pazienti, mentre ogni pediatra di libera scelta doveva occuparsi di 936 bambini. Ora, l'[Accordo collettivo nazionale della medicina generale prevede un numero massimo di 1.500 assistiti per ogni medico di famiglia. Ma più della metà di quelli in servizio segue un numero di pazienti maggiore.

La regione con la più alta percentuale di medici di medicina generale che hanno superato il numero massimo di assistiti, come sottolinea la Fondazione Gimbe, è la Lombardia, dove questa percentuale è pari al 74%. O, per dirlo altrimenti, tre medici lombardi su quattro hanno più pazienti del previsto. La situazione è meno grave in Molise, dove questa percentuale si ferma al 21,6%. Il che indica comunque che un medico di famiglia su cinque ha più pazienti di quelli previsti dal contratto.

Un problema di invecchiamento

Oltre a ridursi in numero, i professionisti della sanità di base stanno invecchiando. Il che significa che questa tendenza non farà che crescere nei prossimi anni. Nel 2023 solo il 4,46% dei medici di medicina generale si era laureato da meno di 6 anni. Mentre tra i pediatri la percentuale di chi aveva terminato gli studi da meno di due anni era pari allo 0,55%.

Nel 2023 il 68,5% dei medici di famiglia, ovvero più di due su tre, aveva terminato gli studi da almeno 27 anni. Detto altrimenti, già guardava al pensionamento. E tra i pediatri?

In questo caso il dato è riferito ad un’anzianità di laurea, ovvero al periodo dal termine degli studi, pari a 23 anni. E a trovarsi in questa situazione nel 2023 era il 77,23% dei pediatri di libera scelta, più di tre su quattro.

La situazione su base regionale

In un quadro generale di difficoltà per quanto riguarda la situazione dei professionisti della sanità di base, ci sono profonde differenze su base regionale. Per fare un confronto, è possibile normalizzare i dati considerano i medici e i pediatri in servizio ogni mille abitanti.

La regione con le difficoltà maggiori è la Lombardia, dove i medici di medicina generale sono 0,62 ogni mille abitanti. Seguono il Veneto e l’Alto Adige con 0,67 e la Valle d’Aosta con 0,69. Ci sono, ovviamente, anche regioni con una media superiore al dato nazionale di 0,76: la Basilicata e il Molise, ad esempio, entrambi con 0,96 medici di famiglia ogni mille residenti.

In Alto Adige i pediatri di libera scelta sono appena 0,57 ogni mille bambini, in Piemonte 0,58, in Valle d’Aosta 0,60. La media nazionale è pari a 0,75 medici per mille pazienti, il record positivo in Toscana con 0,92.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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