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martedì, Ott 27

meglio in Abruzzo, male in Sicilia

Da Punto-Informatico.it :

In Abruzzo il 15,9% della popolazione con età superiore a 14 anni ha scelto di scaricare Immuni sul proprio smartphone, prendendo così parte all’iniziativa nostrana per il contact tracing. Va decisamente peggio in altre parti d’Italia dove la quota è significativamente più bassa: fanalino di coda della classifica è la Sicilia con il suo 7,8%.

La diffusione di Immuni nelle regioni

Queste le percentuali nelle diverse regioni: Abruzzo (15,9%), Toscana (15,7%), Emilia-Romagna (15,5%), Sardegna (15,1%), Lazio (14,9%), Umbria (14,9%), Marche (14,7%), Liguria (14,0%), Lombardia (13,4%), P.A. Trento (13,6%), Veneto (12,4%), P.A. Bolzano (12,2%), Piemonte (11,7%), Friuli-Venezia Giulia (11,5%), Valle d’Aosta (11,5%), Basilicata (10,9%), Puglia (10,5%), Molise (10,4%), Campania (8,8%), Calabria (8,2%), Sicilia (7,8%).

La distribuzione di Immuni nelle regioni italiane

I numeri sono quelli riportati sul sito ufficiale di Immuni attraverso la dashboard online dall’inizio di ottobre che raccoglie le statistiche fornite dal Ministero della Salute. La media nazionale è fissata al 12,5%.

È bene tenere conto che si tratta di una proiezione aggiornata al 30 settembre (la precedente era al 31 agosto) e che nelle ultime settimane la situazione potrebbe essere cambiate, in modo comunque non sufficiente a garantire un’efficacia adeguata dell’iniziativa per il contact tracing: al 22 ottobre i download registrati erano 9,28 milioni, coloro che hanno segnalato la propria positività a COVID-19 tramite l’app solo 1.202.

Il download di Immuni è ancora utile

Con una diffusione poco capillare di Immuni abbiamo perso un’occasione. A poco è servita la chiamata a farsi trovare pronti per quella seconda ondata di contagi che in tanti avevano previsto vedendosi puntare il dito contro con accuse di disfattismo e terrorismo mediatico. La speranza di aver lasciato alla spalle la crisi sanitaria nutrita in estate è oggi un lontano ricordo, nelle ultime settimane i freddi numeri e le cronache quotidiane hanno infranto l’illusione, facendo riprecipitare il Paese nell’incubo.

L’app non avrebbe in alcun caso sconfitto il coronavirus, ma di certo sarebbe risultata utile a gestire una situazione tornata velocemente fuori controllo. Serve ancora scaricarla? Sì. L’emergenza purtroppo non finirà a breve: sarebbe cosa buona farsi trovare pronti per quel che verrà dopo questo ennesimo picco, ASL permettendo.



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