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mercoledì, Apr 28

Memorie DDR5 da 128 GB e 5600 MHz in fase di sviluppo: la roadmap della cinese Asgard



da Hardware Upgrade :

Le memorie DDR5 sono in arrivo, insieme alle piattaforme desktop di Intel e AMD in grado di supportarle, e di conseguenza c’è molto fermento nel settore. Negli ultimi mesi abbiamo riportato gli annunci di diversi brand, e tra questi c’è anche la cinese Asgard che, non contenta, nelle scorse ore ha snocciolato la sua roadmap per i prossimi anni.

Attualmente in produzione, vi sono moduli desktop con capacità di 16 e 32 GB, caratterizzati da una tensione operativa di 1,1V, una frequenza fino a 4800 MHz e timing CL40. In sviluppo, con data di arrivo fissata tra il 2021 e il 2022, si prevede l’arrivo di DDR5 con frequenza di 5600 MHz e timing CL46, con capacità di 32 e 64 GB. Potrebbe arrivare anche un modulo da 64 GB e 6400 MHz nel 2022-2023, con timing CL52, ma Asgard non ha ancora deciso se proseguire nello sviluppo oppure no.

Infine, ecco i moduli da 128 GB: tra il 2021 e il 2022 aspettiamoci una soluzione da 5600 MHz con timing CL46, mentre nel 2022-2023 potrebbe scoccare il momento di una soluzione da 6400 MHz e timing CL52. Finora si è sempre parlato di un tetto fissato a 8400 MHz per le DDR5, ma come sempre i produttori si spingono ben oltre le raccomandazioni è c’è chi starebbe già studiando come arrivare a 10.000 MHz, ossia 10 GHz.

Asgard è il marchio gaming della cinese Jiahe Jinwei e sta lavorando su chip di memoria prodotti dalla statunitense Micron. L’aspetto interessante, oltre alle alte frequenze e i timing, è che si parla di una tensione di 1,1V per tutti i moduli, il che non è male considerando che le DDR4 richiedono almeno 1,2V ma per le proposte ad altissima frequenza di sale ben oltre.

Le DDR5, oltre al supporto ECC “on die”, prevedono lo spostamento di ciò che comporta la gestione dell’energia dalla motherboard al modulo stesso. Più in particolare, un modulo DIMM DDR5 ha un chip di gestione dell’energia da 12V (PMIC) in grado di distribuire la tensione VDD da 1,1 V in modo più preciso, permettendo di garantire l’integrità del segnale e una minore rumorosità.

Il nuovo standard si rende necessario per assecondare i requisiti di bandwidth dei processori attuali e futuri, che virando verso architetture con un numero di core sempre maggiore necessitano di una bandwidth più alta.

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