Questa è anche una serie quasi totalmente al maschile (dal primo al settimo episodio – l’ottavo e ultimo non è stato fornito alla stampa): in pratica non esistono donne nel mondo dei gangster, niente madri, mogli, amanti, figlie o subordinate, solo uomini solitari. Eppure, Mercy for None è un dramma familiare: la violenza distruttiva che si insinua avvelenando i protagonisti e guidandone le azioni efferate scaturiscono dall’amore e dal senso di protezione di Joowoon e Bongsan per i rispettivi figli, e di Gi-joon per il fratello. Lo stile freddo e asciutto della regia, del registro e delle scenografie contrasta con la passionalità dei suoi protagonisti. Choi Sung-eun riserva un bel po’ di tempo, tra un massacro e l’altro, per far trasparire in modo vivido le motivazioni personali delle parti in gioco. Mercy for None non è, infatti, solo una storia intrisa di sangue, tradimenti e uomini distrutti, disposti a tutto per vendicarsi, ma una parabola d’introspezione che riscrive il genere del revenge in salsa action.
Mercy for None Gong Myoung as Gu Jun-mo in Mercy for None Cr. Jung Jae-gu/Netflix © 2025Jung Jae-gu/Netflix
Al centro di questa disamina, l’anima sconvolta del protagonista. Con il suo incedere claudicante (che So Ji-sub ci mostra peggiorare proporzionalmente alla stanchezza, alla gravità delle ferite e al peso del suo tormento interiore), Gi-joon si trascina lento ma inesorabile, come un carro armato scricchiolante; è chiaro che quel passo appesantito dalla sofferenza (i suoi movimenti durante le scene di combattimento sono altrettanto rivelatori) è da imputarsi, più che al tendine lesionato, alla disperazione mentre si avvicina alla constatazione di aver perso, pure lui, ogni remora morale. Tramite il suo personaggio, la serie offre una sofferta meditazione sul senso di colpa e sulla redenzione. Nonostante una rappresentazione mai edulcorata della violenza, Choi non glorifica la vendetta catartica, la usa per contemplare il decadimento dei valori di un sistema che una volta tutelava il mondo onorevole del crimine organizzato e che la nuova generazione ha accantonato e deriso (la morte di Gi-seok è una diretta conseguenza di questo decadimento).