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Un ulteriore motivo per opporci potrebbe essere, semplicemente, che non vogliamo che i nostri dati vengano utilizzati. Senza bisogno di fornire ulteriori spiegazioni. D’altra parte, sono le nostre informazioni e dovremmo in teoria poterci fare tutto ciò che vogliamo

Prima di vedere come opporsi a questo utilizzo dei dati, va detto che il 14 giugno Meta ha dovuto mettere in pausa il suo progetto all’interno dell’Unione Europea a causa della richiesta inviata dal garante della Privacy irlandese (l’istituzione competente per l’Europa, avendo Meta lì la sua sede europea), che vuole vederci più chiaro. È solo una pausa, però. Se nel frattempo volete comunque tutelarvi, ecco come fare.

Come bloccare l’AI di Facebook

Se avete un account Facebook dovete recarvi a questo link e compilare l’apposito form. Oltre a indicare il paese di residenza, ci viene chiesto di spiegare che impatto ha su di noi il trattamento dei dati. Qui, ovviamente, ognuno deve decidere cosa scrivere. Per esempio, un artista che pubblica le sue opere sui social potrebbe non volere che esse vengano usate per addestrare un’intelligenza artificiale, magari per questioni di copyright. Un secondo box, questa volta facoltativo, chiede invece di “fornire ulteriori informazioni”.

Nel giro di pochi giorni dovreste ricevere una risposta da Meta, che vi informerà della decisione in merito alla vostra richiesta. La compilazione del form non garantisce infatti che i vostri dati non verranno utilizzati, perché Meta si riserva l’ultima parola (è auspicabile che il garante della Privacy imponga una revisione di questa clausola).

Anche se la richiesta di opposizione sarà accolta, ciò non significa che siate completamente al riparo. Come spiega proprio Meta, “potremmo comunque trattare le informazioni che ti riguardano per sviluppare e migliorare l’intelligenza artificiale su Meta, anche se ti opponi o non usi i nostri Prodotti e servizi. Ad esempio, questo potrebbe accadere se tu o le tue informazioni: apparite in un’immagine condivisa sui nostri Prodotti o servizi da qualcuno che li usa; siete menzionati nei post o nelle didascalie che qualcun altro condivide sui nostri Prodotti e servizi”.

Non solo, Meta segnala che se la nostra richiesta viene accolta essa viene applicata da quel momento in poi. Significa forse che tutto ciò che abbiamo pubblicato prima della nostra opposizione può comunque essere utilizzato? Se così fosse, sarebbe molto grave, visto che parecchi tra noi usano Facebook e Instagram da oltre un decennio. Meta non è però l’unica azienda che usa i dati raccolti tramite le sue piattaforme per addestrare sistemi di intelligenza artificiale.

Adobe

Come segnalato sul sito, “Adobe analizza i contenuti dell’Utente mediante tecniche quali l’apprendimento automatico al fine di migliorare i nostri prodotti e servizi. Quest’analisi può verificarsi quando i contenuti vengono caricati, inviati, ricevuti o archiviati utilizzando i server di Adobe”. Maggiori informazioni qui.



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