Seleziona una pagina
martedì, Mag 23

Meta, perché deve pagare una multa da 1,2 miliardi per violazioni del Gdpr | Wired Italia



Da Wired.it :

Si è chiusa con una multa record da 1,2 miliardi di euro la causa decennale contro Meta, casa madre di Facebook, per aver trasferito illegalmente i dati degli utenti europei negli Stati Uniti, violando le regole sulla privacy dell’Unione europea. Meta dovrà ora interrompere ogni altro trasferimento e riportare indietro i dati condivisi precedentemente con Washington. Nonostante la decisione, sembra non esserci nessun pericolo che i servizi Meta vengano bloccati in Unione europea.

La storica decisione presa dal Garante per la privacy dell’Irlanda, dove Meta ha la sua sede legale, sotto l’impulso del Comitato europeo per la protezione dei dati, arriva in occasione del quinto anniversario del Regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Unione europea (Gdpr), entrato in vigore il 25 maggio 2018. Come una specie di regalo di conciliazione, giunto dopo anni in cui il Garante irlandese ha subìto tre procedimenti giudiziari per inazione verso la condotta scorretta di Meta.

La storia:

  1. Le rivelazioni di Snowden
  2. La sanzione e le conseguenze
  3. Il commento
  4. La reazione di Meta

Le rivelazioni di Snowden

La vicenda, però, prende le sue mosse 5 anni prima. Quando Edward Snowden, ex impiegato presso della National security agency statunitense (Nsa), ha svelato come i dati personali degli utenti, anche europei, finissero per alimentare l’apparato di sorveglianza di massa dei servizi segreti degli Stati Uniti.

Dopo le rivelazioni, l’avvocato e attivista austriaco per i diritti digitali Max Schrems ha denunciato Facebook per non aver protetto i suoi dati personali, dando il via alla prima battaglia legale sul trasferimento dei dati degli utenti europei negli Stati Uniti, dove non esistono regole stringenti che proibiscano ai servizi segreti di accedere ai dati raccolti dalle grandi compagnie digitali.

La sanzione e le conseguenze

La controversia si è conclusa con la sentenza del Garante irlandese del 22 maggio 2023, con una multa record imposta contro Meta, per aver violato l’articolo 46 comma 1 del Gdpr, quando ha continuato a trasferire i dati personali degli utenti europei negli Stati uniti, dopo la sentenza della Corte di giustizia europea del 2020, che aveva dichiarato il trasferimento illegale.



[Fonte Wired.it]