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Meta testa le Community Notes, il fact checking fatto dagli utenti

by | Mar 14, 2025 | Tecnologia


All’inizio dell’anno Mark Zuckerberg ha lasciato tutti senza parole annunciando la decisione di Meta di abbandonare i fact checker di terze parti per affidare la verifica dei fatti agli utenti stessi, introducendo un sistema simile a quello adottato da X. E ora, a distanza di tre mesi, la compagnia ha annunciato che il prossimo 18 marzo comincerà a testare sulle piattaforme la nuova funzione “Community Notes”, permettendo “ai contributor della community di scrivere e assegnare note ai contenuti su Facebook, Instagram e Threads”. In questo modo Meta punta a fornire agli utenti informazioni utili sui post condivisi sulle sue piattaforme, così da permettere loro di avere un’idea chiara sulla veridicità di quanto vi è scritto. Per il momento, però, il test interesserà esclusivamente gli Stati Uniti, ma è abbastanza chiaro che l’intenzione sia quella di rendere disponibile la funzione su scala globale nei prossimi mesi.

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Come funzionano le Community Notes

La scelta di abbandonare il fact-checking ha portato Meta ad abbracciare il modello delle Community Notes di X, che affida alla community l’arduo compito di fornire un contesto informativo per i contenuti potenzialmente fuorvianti pubblicati sulla piattaforma. Questo significa che “non sarà Meta a decidere cosa viene valutato o scritto, ma i collaboratori della community. E per evitare pregiudizi, le note non saranno pubblicate a meno che i collaboratori con diversi punti di vista non siano ampiamente d’accordo”. Più nel dettaglio, queste note saranno pubblicate sulle piattaforme di Meta in forma anonima, avranno una lunghezza massima di 500 caratteri e conterranno un collegamento a supporto delle informazioni fornite.

Quanto ai contributor, la compagnia è stata molto chiara sulle caratteristiche che devono avere per svolgere al meglio il proprio compito: un’età superiore ai 18 anni, un account in regola aperto da più di sei mesi, un numero di telefono verificato o l’abilitazione all’autenticazione a due fattori per l’accesso al profilo. Se in possesso di tutti questi requisiti, allora i contributor potranno svolgere il loro lavoro in totale tranquillità, il che significare “scrivere e pubblicare note su quasi tutte le […] forme di contenuto, compresi i post di Meta, dei dirigenti, dei politici e di altri personaggi pubblici”. Restano da fuori da questo elenco solo gli annunci pubblicitari, su cui non sarà possibile pubblicare le note della comunità, almeno per ora.

Insomma, Mark Zuckerberg non sta facendo altro che riprendere quello già fatto da Elon Musk su X. Quello che vi stupirà sapere, però, è che il sistema delle Community Notes sembra funzionare più di quanto non ci aspettasse. Uno studio condotto dall’Università dell’Illinois Urbana-Champaign, infatti, ha rilevato che gli utenti di X si dimostrano meglio disposti a modificare i contenuti fake in risposta alle note della community. E una ricerca pubblicata su PNA Nexus ha dimostrato che le Community Notes sono percepite dagli utenti come più affidabili rispetto alle segnalazioni dei fact-checker. Dall’altro, però, è innegabile che dal momento in cui Musk ha deciso di rinunciare al fact-checking, la piattaforma si sia popolata di disinformazione, insulti e contenuti spazzatura. Resta da vedere, quindi, cosa accadrà a Meta. Facebook, Instagram e Threads faranno la stessa fine di X? Oppure riusciranno a mantenere una parvenza di piattaforme informative?





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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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