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giovedì, Feb 03

Meta, tracollo in Borsa dopo la trimestrale: -20%

Da Punto-Informatico.it :

Meta esce con le ossa rotte dalla trimestrale di cassa, un capitombolo che nelle contrattazioni after-hour raggiunge il 20% e che lascia preludere per la giornata di oggi non poche difficoltà. I numeri non sono in realtà gravati da grandi emorragie, ma il fatto di non aver raggiunto le stime attese dagli analisti ha portato il titolo a sgonfiarsi ed a guardare al futuro prossimo con minor ottimismo in virtù delle cause che possono aver determinato le difficoltà del momento.

Meta è solido, ma il Metaverso per ora è solo un costo

Se in termini di entrate i livelli sono sostanzialmente stabili, in termini di costi e R&D il problema si è fatto più gravoso e questo introduce un interrogativo che pesa fortemente sulla fiducia degli investitori: il Metaverso è davvero un obiettivo raggiungibile e quanto costeranno gli sforzi necessari per arrivarci e renderlo fonte di profitto? Fino ad oggi, infatti, almeno 10 miliardi di dollari se ne sono andati in ambiti quali AR, VR e Reality Labs, ma nulla di tutto ciò ha in alcun modo aumentato gli introiti se non in minima parte.

Meta spiega nella propria analisi che il problema attuale è legato ad un mercato nel quale l’inflazione da una parte e la difficoltà degli approvvigionamenti dall’altra ha rallentato l’esposizione delle aziende all’advertising, rallentando così l’aumento degli introiti su questo fronte (cruciale per gli equilibri ed il sostentamento di asset quali Facebook, Instagram e WhatsApp). Tutto ciò, però, a poche ore dalla trimestrale dorata di Google, che proprio sull’advertising ha costruito gran parte del proprio exploit di fine 2021.

I dati forniti non mettono in luce un andamento al galoppo, ma nemmeno si intravedono crepe negli asset dominanti del gruppo: 2,82 miliardi di persone popolano i social del gruppo quotidianamente (+8% anno su anno), con utenti mensili attivi che crescono a 3,59 miliardi; il solo Facebook conta 1,93 miliardi di utenti attivi ogni singolo giorno e tutto ciò con una azienda seduta su una comoda poltrona fatta di 48 miliardi di dollari cash.

Gli asset fondamentali, insomma, si dimostrano sani. A preoccupare è la crescita futura e, in assenza di buoni auspici, un titolo gonfiato dopo la corsa delle Big Tech sui listini azionari è destinato a fermarsi e riflettere. Gli investitori, del resto, non attendono che un segnale per tornare ad investire su Meta, purché il Metaverso diventi presto qualcosa di tangibile e ben più solido di quanto non paventato fino ad oggi.





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