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giovedì, Feb 02

Miami, viaggio nella nuova capitale della Blockchain e delle criptovalute


Miami si candida a capitale della Blockchain e delle criptovalute: è questa la scommessa del sindaco della città Francis X. Suarez, nonostante le battute d’arresto, prima la crypto della città, che non è andata bene, e poi la partnership per l’arena sportiva, dove gioca la popolare squadra di basket dei Miami Heat, con l’exchange di cryptovalute FTX, oggi in bancarotta. Eppure sono tante le aziende che hanno deciso di spostarsi su Miami, un incremento costante che va avanti dall’inizio della pandemia, quando molte società hanno deciso di rendere il lavoro flessibile.

Perché Miami attrae sempre più, anche italiani

Si tratta di un aumento significativo di popolazione e di numero di imprese che riguarda anche l’Italia. Cristiano Musillo, Console Generale d’Italia a Miami, ci ha segnalato che sono quasi 50 mila gli italiani che vivono stabilmente in Florida (un numero approssimato al ribasso), in aumento del 30%, e gran parte di questi ovviamente ha scelto Miami. Anche per questo qui aprirà a breve un Istituto di Cultura Italiano. Ma perché Miami piace più di New York o della California? Abbiamo incontrato alcuni imprenditori del settore tech italiano, che si sono trasferiti qui, per capirne le ragioni: Danilo Costa di Coderblock, che è attiva nel Metaverso, Francesco Baschieri di Spreaker, una delle più famose piattaforme podcast al mondo, e Guido Molinari di Prysm Group, che fa formazione e consulenza nelle crypto e web3. Due sono ragioni oggettive: qui c’è un clima e una qualità della vita migliore e si pagano meno tasse, rispetto a New York o San Francisco. Ma una terza ragione è che qui si respira una atmosfera diversa, c’è una apertura verso il nuovo e si percepisce una tensione particolare. Così che per la prima volta si sta costruendo anche un indotto, guidato dalla politica, per sostenere la crescita tecnologica e l’innovazione.

Le big tech e il Crypto Toro

Sono tante le big tech che hanno aperto di recente i loro headquarter a Miami, tra cui Amazon, Uber e Spotify, solo per citare le ultime. Ma anche Elon Musk ha ricevuto dalla città di Miami un invito ufficiale ad aprire un HQ di Twitter e The Boring Company, la compagnia di Musk che scava tunnel nel sottosuolo per alleggerire il traffico automobilistico, sta progettando un prossimo cantiere nel nord della città. Le compagnie di Food Delivery consegnano il cibo coi robot che vanno in giro per le strade del centro città, salendo e scendendo i marciapiedi. Ma è sopratutto nel settore della blockchain che si è messo il piede sull’acceleratore. Ancora, il sindaco di Miami percepisce lo stipendio in Bitcoin e di fronte al College di Miami, dove studia la classe dirigente del futuro, è stato installata la statua di un Crypto Toro, con gli occhi laser, che ricorda quello iconico nel distretto finanziario della Grande Mela.

Crypto, un mondo in evoluzione

Negli ultimi due anni si sono moltiplicati anche gli appuntamenti dedicati alla blockchain, che si susseguono uno dietro l’altro. In una manciata di giorni abbiamo preso parte a moltissimi eventi, tra cui uno dedicato alla blockchain nel settore immobiliare, organizzato da Women in Blockchain, perché qui c’è una comunità femminile numerosa in questo settore web3. Abbiamo incontrato tutte le aziende che su Miami hanno a che fare col mondo Crypto al Quantum Miami, un altro evento dedicato alle tecnologie emergenti, tra cui Gane, un servizio che permette di telefonare gratuitamente e accumulare token, e Milo, un sito che eroga mutui in cryptovalute. E per finire abbiamo preso parte ad un hackathon, la Miami Hack Week, nella quale tra le altre Niantic che sviluppa realtà aumentata, ha inviato per una settimana in un loft a Miami i migliori sviluppatori della blockchain per creare, con la sua piattaforma, altre nuove tecnologie. Perché come ci ha ricordato Hall Hoyt di Niantic, sono interessati a dare un impulso e sostenere la creatività degli sviluppatori che ha base a Miami. E non sono gli unici a sostenere questo sviluppo, qui sono arrivati anche fondi e capitali, per la prima volta interessati ad investire non solo nel real-estate, il settore immobiliare da sempre predominante a Miami, ma anche nell’innovazione tecnologica emergente.    



fonte : skytg24