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mercoledì, Feb 09

Microchip, l’acquisizione di Arm da parte di Nvidia è saltata



Da Wired.it :

Martedì 8 febbraio, durante l’annuncio con cui hanno comunicato la decisione di abbandonare l’acquisizione, Nvidia e SoftBank hanno fatto riferimento a “significative complessità dal punto di vista normativo che impediscono di portare a termine la transazione“. Successivamente, SoftBank ha detto che ora potrebbe decidere di quotare Arm attraverso un’ipo (“initial public offering”, un’offerta pubblica iniziale).

Rivali rafforzate

L’incertezza alimentata dalla possibile acquisizione potrebbe aver generato una maggiore concorrenza per Arm. Stando a Hutcheson e altri, l’accordo sembra aver aumentato l’interesse per un’architettura di chip alternativa e open-source, chiamata Risc-V, che potrebbe aumentare le pressioni su Arm per maggiori investimenti e innovazione. Per architettura di un chip si intende la composizione delle componenti in silicio che in un chip gestiscono le operazioni logiche e i dati, insieme alle istruzioni di base per il software in un dato hardware. Arm utilizza un’architettura proprietaria sviluppata nell’arco di diversi decenni.

Risc-V è stato creato nel 2010 ed è sostenuto finanziariamente da grandi aziende tecnologiche, tra cui Google e Intel. I chip di Arm sono diventati popolari grazie alla loro efficienza, che però è analoga a quella dei progetti di Risc-V. Inoltre, la natura open source dell’architettura fa sì che le aziende che utilizzano Risc-V possano collaborare su nuove innovazioni e alla risoluzione dei problemi.

Penso che la popolarità di Risc-V sia probabilmente aumentata durante le trattative di Arm– ha detto Stacy Rasgon, un’analista che si occupa di semiconduttori per Bernstein Research –. Nvidia stava per investire molte risorse aggiuntive, cosa che ora Arm dovrà fare da sola“.

Un’ulteriore indicazione della fase di slancio che sta attraversando Risc-V è arrivata questa settimana con l’annuncio da parte di Intel della creazione di un fondo da un miliardo di dollari per sostenere i suoi nuovi servizi di fonderia, che prevedono collaborazioni con diverse aziende che lavorano su chip RISC-V. Alcuni annunci di lavoro pubblicati lo scorso settembre, inoltre, fanno pensare che anche Apple stia vagliando l’opzione Risc-V.

Le aziende cinesi, in particolare, potrebbero essere attratte dall’architettura open source per via dei timori legati al fare affidamento a progetti provenienti da paesi considerati rivali geopolitici, come il Giappone, il Regno Unito e gli Stati Uniti. Nell’ottobre 2021, il gigante dell’e-commerce Alibaba aveva annunciato di aver sviluppato un chip Risc-V destinato a data center. Huawei e ZTE, due aziende cinesi che hanno perso l’accesso ai chip interessati dall’embargo statunitense, sono membri chiave della Risc-V alliance.

Nonostante le difficoltà, SoftBank ha già iniziato a magnificare le potenzialità di una ipo di Arm. Martedì, l’amministratore delegato della società Masayoshi Son l’ha descritta come potenzialmente “la più grande ipo nella storia dei semiconduttori“. Arm sostiene che se la caverà bene anche da sola: “Il sempre maggiore slancio delle attività di Arm fa sì che la società sia ben posizionata per accelerare indipendentemente la sua crescita“, ha detto Phil Hughes, un portavoce di Arm.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired Us.



[Fonte Wired.it]