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sabato, Feb 18

Micron licenzierà più del previsto: fino al 15% della forza lavoro

da Hardware Upgrade :

Micron Technology, uno dei principali produttori di DRAM e NAND al mondo, ha annunciato che aumenterà la portata dei licenziamenti annunciati sul finire del 2022. Allora la società statunitense aveva reso noto che avrebbe ridotto la forza lavoro del 10% nel corso dell’anno fiscale 2023, ma con un’email ai dipendenti il CEO Sanjay Mehrotra ha comunicato che il taglio salirà al 15%. Si scenderà quindi da circa 48.000 dipendenti a poco più di 40.000.

Come le altre realtà del comparto PC, Micron sta facendo i conti con il rallentamento delle vendite rispetto agli anni precedenti, dove la pandemia ha scatenato la corsa all’acquisto di dispositivi hi-tech per lavorare e studiare da casa. Inoltre, anche gli investimenti in campo server sembrano aver frenato.

A questa situazione vanno aggiunti i livelli di inventario elevati in numerosi comparti, cioè ci sono scorte da smaltire che impediscono agli OEM di procedere con nuovi ordini di semiconduttori. Il CEO Sanjay Mehrotra dichiarò a margine della precedente trimestrale che c’era troppa offerta di memoria e poca domanda, quindi Micron avrebbe vissuto trimestri “difficili” seppur con un progressivo miglioramento nel corso dell’anno fiscale.

Micron, sull’onda del Chips Act statunitense, ha annunciato lo scorso anno l’intenzione di costruire due impianti produttivi: uno da 15 miliardi a Boise, Idaho, dove la società ha la sua sede e uno nello stato di New York da 20 miliardi di dollari in una prima fase, ma con l’intenzione di salire fino a 100 miliardi di dollari complessivi nel corso dei prossimi 20-25 anni.

“A lungo termine, Micron continua a vedere una forte domanda sottostante in tutti i mercati e sostiene gli investimenti in tecnologie e prodotti critici”, ha dichiarato un portavoce di Micron confermando l’aumento dei licenziamenti. Gli avvisi di licenziamento dovrebbero essere distribuiti entro la fine di febbraio.

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