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giovedì, Set 26

Microsoft, anche gli Hololens per chi lavora da casa


Siamo stati al Technology Center di Milano per scoprire come sarà il futuro del lavoro da remoto: si usa anche la realtà aumentata

smart working Microsoft

Nel 2018, gli attori dello smart working, cioè quei lavoratori dipendenti che godono di flessibilità e autonomia nella scelta dell’orario e del luogo di lavoro e che dispongono di strumenti digitali adatti a lavorare in mobilità, avevano raggiunto quota 480mila unità. Un numero destinato a crescere dopo l’approvazione nel 2017 della legge sul lavoro agile, espressione italica per definire appunto lo smart working.

La possibilità, quindi, di scegliere quando e dove lavorare ha sgretolato la centralità dello spazio di lavoro fisico, almeno secondo i canoni novecenteschi. Si rafforza invece a dismisura la necessità di uno spazio di lavoro online. Un modern workplace che permetta a ogni professionista di accedere in maniera univoca alle informazioni aziendali indipendentemente dal luogo, dal momento o dal dispositivo utilizzato.

Nelle azioni concrete di Microsoft, l’open space di lontana memoria lascia pian piano lo spazio a nuove aree di lavoro. Più piccole, più confortevoli, più a misura di persona. Sale di differenti metrature che cambiano destinazione d’uso a seconda delle persone che ci transitano in quella giornata. Questo è fisicamente il Future of Work Experience situato all’interno del Microsoft Technology Center di viale Pasubio 21 a Milano. Un’area esperienziale dedicata al futuro della produttività e della collaborazione. In questo centro dedicato alla consulenza e alla formazione per professionisti e aziende abbiamo assistito alla prima simulazione immersiva sulle potenzialità delle tecnologie di Microsoft: Surface Hub 2S, Microsoft 365 e Teams, HoloLens 2.

Collaborazione in tempo reale

Due manager di un’azienda aerospaziale stanno lavorando a un progetto. Uno fisicamente in azienda. L’altro in taxi diretto all’aeroporto. Sono collegati con Teams, piattaforma di comunicazione unificata che combina chat sul posto di lavoro, videoconferenze, archiviazione di file e integrazione delle applicazioni. I due comunicano, visualizzano file, effettuano modifiche come se fossero fisicamente fianco a fianco. Indicono anche una riunione l’indomani. In autonomia, l’intelligenza artificiale e il machine Learning determinano l’orario migliore per tutti i partecipanti. Tra gli invitati c’è anche Surface Hub 2S.

Il nuovo Surface Hub 2S con uno schermo multi-touch 4K+ da 50 pollici
Il nuovo Surface Hub 2S con uno schermo multi-touch 4K+ da 50 pollici

Il nuovo All-in-One della famiglia Surface

Surface Hub 2S è una lavagna digitale: intelligente, connessa e a batteria. Più precisamente è un device all-in-one con schermo multi-touch 4K+ da 50 pollici e videocamera 4K dall’eccellente qualità sonora. È progettato per offrire a gruppi di lavoro sempre più estesi, globali e mobili la flessibilità necessaria per riunirsi indipendentemente dalla propria posizione geografica. L’idea è di offrire un’esperienza di collaborazione fluida a gruppi di lavoro con addetti non necessariamente nello stesso posto fisico. Proprio come se tutti fossero nella stessa sala riunioni. Rispetto alla versione precedente ha un peso inferiore del 40% e un display più sottile del 60%. In questo modo Surface Hub 2S è facilmente trasportabile da una stanza all’altra. Merito soprattutto della batteria incorporata. In molte realtà aziendali, però, non basta condividere testi o immagini. Serve tenere in mano il prodotto. 

HoloLens 2S
HoloLens 2S

La realtà mista di HoloLens 2S

Due tecnici, in due luoghi diversi, stanno discutendo di una parte meccanica. Nessuno la tiene fisicamente in mano, ma entrambi la visualizzano in realtà mista. Ciascuno, vede rispettivamente anche l’ologramma dell’altro interlocutore. I tecnici, ognuno nel proprio laboratorio, indossano il visore olografico HoloLens 2S. Grazie a questo strumento, il campo di visione (raddoppiato rispetto alla versione precedente) garantisce una maggiore immersività e permette di visualizzare più ologrammi contemporaneamente. Anche le modalità d’interazione sono state completamente rinnovate. Così i due tecnici possono manipolare l’ologramma in modo naturale, come se fosse un oggetto concreto.

Accessibilità all’innovazione

Ciò che è importante sottolineare è la facilità di comprensione e di utilizzo di questi strumenti soprattutto se accompagnati, come nel caso di Microsoft, alla volontà di fare formazione. Per questa ragione nasce Ambizione Italia: il piano operativo di Microsoft per il futuro digitale del nostro Paese. Un contributo concreto alle nuove e vecchie professioni e ai lavori del futuro che dovranno restare al passo con l’innovazione tecnologica e l’Intelligenza Artificiale. Ma superare il vecchio concetto di luogo di lavoro apre una nuova prospettiva anche ai professionisti appartenenti alle categorie protette. Anche su questo aspetto Microsoft sta lavorando per azzerrare le disabilità nell’uso dei software e hardware.

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