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giovedì, Apr 27

Microsoft, l’antitrust britannica ha bloccato l’acquisizione di Activision Blizzard | Wired Italia



Da Wired.it :

La fusione tra Microsoft e Activision Blizzard ha già ricevuto l’approvazione dei garanti della concorrenza in Giappone, Brasile e Sudafrica. L’Unione europea (Ue) deve ancora esprimersi sull’operazione, mentre negli Stati Uniti la Federal trade commission ha intentato una causa per bloccare la fusione lo scorso agosto (l’inizio delle udienze è previsto per l’agosto di quest’anno).

Alcuni operatori del settore tecnologico considerano la mossa dell’autorità di regolamentazione britannica come un modo per affermare il proprio potere. La sentenza della Cma arriva dopo che qualche giorno fa il governo britannico aveva annunciato di voler conferire all’agenzia nuovi poteri per comminare alle aziende multe pari fino al dieci per del loro fatturato globale in caso di violazione delle norme locali sulla concorrenza. L’esecutivo del Regno Unito ha creato anche un nuovo ente, la Digital markets unit, che dovrebbe tutelare i consumatori e migliorare la concorrenza nel settore tecnologico del paese. Negli ultimi anni la Cma si sta imponendo sempre di più come garante della concorrenza in tutto il mondo, soprattutto dopo Brexit“, sottolinea Richard Pepper, socio dello studio legale Macfarlanes.

Settore strategico

La decisione non segna la fine della transizione di Microsoft verso il cloud gaming, ma è probabile che la rallenti. Secondo Daniel James Joseph, docente della Manchester Metropolitan University specializzato nell’industria dei videogiochi, negli ultimi anni le aziende videoludiche più grandi hanno spesso cercato di ampliarsi puntando sulle acquisizioni.

Il colosso può ancora crescere, anche se non sarà facile. “Per le ambizioni di Microsoft nel cloud gaming, anche se questa battuta d’arresto si rivelasse fatale per l’accordo con Activision, ci sono molti altri modi per espandersi, per esempio attraverso l’acquisizione di piccoli editori“, sostiene Alex Connock, fellow della Saïd Business School della University of Oxford.

Una crescita più graduale, tuttavia, potrebbe non essere l’obiettivo di Microsoft. L’ingresso della società nel cloud gaming non è stato pensato solo per ampliare il comparto dell’intrattenimento. Nel settore del cloud le aziende hanno la necessità di diventare sempre più grandi. E poter offrire servizi cloud, compresi quelli ad alta intensità di dati come i videogiochi, non è una cosa da poco.

Microsoft già oggi è un gigante del cloud computing, settore che presidia grazie alla piattaforma Azure. Per quanto riguarda servizi di infrastruttura cloud, Microsoft e Amazon hanno una quota di mercato complessiva compresa tra il 60 e il 70 per cento, secondo un rapporto di aprile diffuso dall’autorità di regolamentazione delle comunicazioni del Regno Unito. Per Weber della University of California, l’ingresso di Microsoft nel settore potrebbe consolidare la posizione della società, alimentando la domanda di servizi.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired UK.



[Fonte Wired.it]