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lunedì, Feb 05

Microsoft , le 3 sfide vinte sotto la guida di Satya Nadella



Da Wired.it :

Quando nel 2013 il giornalista di Cnbc Jim Cramer coniò il termine Faang per raggruppare in un termine le big tech che guidavano il mercato globale, escluse Microsoft da una cerchia che comprendeva Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google. Di lì a qualche mese, precisamente il 4 febbraio 2014, Satya Nadella sarebbe diventato il nuovo amministratore delegato dell’azienda di Redmond, prendendo il posto che fu di Bill Gates prima e di Steve Ballmer poi.

Se a dieci anni di distanza Microsoft ha compiuto il sorpasso su Apple diventando la più grande azienda al mondo per capitalizzazione di mercato, per un valore totale che ha anche superato quota tremila miliardi di dollari, buona parte del merito è anche di quell’ingegnere di Hyderābād entrato in azienda nel 1992 a 25 anni e divenuto vicepresidente prima del reparto ricerca e sviluppo della divisione servizi online, poi del reparto Business, vicepresidente esecutivo del settore cloud e aziendale e, per l’appunto, amministratore delegato. È infatti proprio a Nadella che il colosso di Redmond deve la spinta nel cloud computing, gli investimenti nell’intelligenza artificiale e la politica di acquisizioni che ne ha ampliato il target di riferimento.

Il cloud computing

Sin dal suo insediamento, l’ad ha puntato su una strategia che seguisse la filosofia mobile first, cloud first. La prima mossa in questo senso fu la scelta di rendere gratuito Office Mobile anche per gli universi iOs e Android. Una mossa che oggi qualcuno definirebbe “win-win”, poiché votata a mantenere gli utenti nell’ecosistema Windows, stimolandoli al contempo a esplorare tutto il mondo cloud di Microsoft.

Nel 2019, a metà del percorso compiuto finora da Nadella nel suo attuale ruolo, cloud fu la parola chiave del discorso che pronunciò davanti a un pubblico di mille persone corse ad ascoltarlo all’università Bocconi di Milano per il Microsoft innovation summit. Già allora, d’altronde, i ricavi da servizi cloud e server per la società erano cresciuti, anno su anno, del 27%. Un risultato legato soprattutto al boom del 73% della piattaforma Azure, oggi peraltro al centro di accordi da miliardi di dollari, come quello stretto a gennaio con Vodafone.

L’intelligenza artificiale

Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, Microsoft è stata la prima big tech a credere davvero in OpenAI, iniziando a partecipare ai progetti di sviluppo della tecnologia della creatura di Sam Altman già nel 2019 con un investimento iniziale da un miliardo di dollari. Il merito di Satya Nadella è stato quello di aver capito subito quanto la collaborazione con la società di San Francisco potesse assicurare alla sua un ruolo di rilievo nel comparto dell’IA. Aspettativa che si è tradotta in realtà anche grazie a Copilot, un sistema basato sull’intelligenza artificiale che automatizza alcuni aspetti della programmazione.

Le acquisizioni

Il rilancio di Microsoft negli ultimi dieci anni non è passato però solo dal cloud computing e dall’intelligenza artificiale. Un ruolo importante è stato ricoperto infatti dalle acquisizioni portate a termine dal colosso di Redmond sotto la guida di Nadella. Per capirne l’effettiva portata, basta citare quelle di LinkedIn e di Activision Blizzard, che ben evidenziano l’obiettivo della politica dell’ad: ampliare il pubblico dell’universo dell’azienda.

Nel giugno 2016 Microsoft rileva il social network professionale in un’operazione da circa 26,2 miliardi di dollari, 6,2 in più di quanti ne sono serviti a Facebook per far proprie Instagram (1) e Whatsapp (19), quasi 20 in più di quanti la stessa azienda di Redmond ne ha spesi per comprare Skype (8,5). Tra il 2022 e il 2023, con un investimento da 69 miliardi di dollari, la società di Redmond compra Activision Blizzard, con lo scopo di diventare la terza società videoludica più grande al mondo dietro a Tencent e Sony e crescere sempre di più anche nell’ambito del cloud gaming.

In borsa

Il primo giorno dell’undicesimo anno di gestione Nadella per Microsoft si è aperto con un valore per azione del proprio titolo a Wall Street di 411,22 dollari. Un volo che per molti addetti ai lavori è destinato a non arrestarsi.



[Fonte Wired.it]