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martedì, Lug 23

Microsoft versa 25 milioni di dollari per le accuse di corruzione


Quasi 25 milioni di dollari: è l’entità dell’assegno staccato da Microsoft oltreoceano in favore del Dipartimento di Giustizia statunitense e della Securities and Exchange Commission (SEC) per porre fine a un caso che ha visto una delle sue sussidiarie, con sede in Ungheria, accusata di corruzione. Le pratiche ritenute in violazione del Foreign Corrupt Practices Act sono state registrate nel periodo compreso tra il 2013 e il 2015.

Microsoft mette fine al caso ungherese

Stando alle prove raccolte, la sussidiaria avrebbe praticato forti sconti a rivenditori e distributori, impiegando parte dei profitti così generati per guadagnare il favore di alcuni esponenti di governo, arrivando infine alla sottoscrizione di accordi riguardanti il business software favorevoli per l’azienda. Il gruppo di Redmond ha dichiarato di aver già licenziato i dipendenti coinvolti e interrotto la collaborazione con i rivenditori responsabili.

Nel corso dell’indagine SEC avrebbe inoltre individuato pratiche ritenute scorrette anche da parte di altre sussidiarie Microsoft operanti in Arabia Saudita e in Thailandia, pizzicate a offrire “viaggi e regali” ad autorità e clienti legati a realtà non governative. Ce n’è anche per un’unità in Turchia, per via di “sconti eccessivi” messi a disposizione di una terza parte.

L’azienda è intervenuta sulla questione pubblicando un post sul proprio blog, a firma di Brad Smith. Il presidente della società ribadisce che garantire una condotta etica rimane una priorità assoluta e sottolinea l’impegno al fine di assicurare trasparenza in ogni ramo del business, anche ricorrendo a soluzioni avanzate come gli algoritmi di machine learning per identificare in modo tempestivo la sottoscrizione di accordi sospetti da parte delle sue tante divisioni e sussidiarie.

I circa 25 milioni di dollari dell’accordo sono così suddivisi: 8,7 milioni al Dipartimento di Giustizia, 16 milioni alla SEC. Il caso viene dunque chiuso senza che Microsoft abbia mai confermato né smentito in via ufficiale la veridicità di tutte le accuse ricevute, confermando però come già scritto di aver allontanato i collaboratori ritenuti responsabili.



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