Microsoft, da oggi, non supporta più Windows 10. A partire dal 14 ottobre infatti la società smette di fornire aggiornamenti e assistenza al sistema operativo lanciato nel 2015. Gli utenti nello Spazio Economico Europeo per un altro anno potranno continuare a usufruire degli aggiornamenti estesi senza costi aggiuntivi. Altrove, invece, i computer non aggiornati smetteranno di ricevere gli aggiornamenti di sicurezza e saranno quindi maggiormente vulnerabili agli attacchi informatici. Questo non vuol dire che Windows 10 da un giorno all’altro non funziona più: il pc continuerà a funzionare, solo sarà più esposto a minacce esterne.
Circa 400 milioni di pc a rischio
Sono circa 400 milioni i pc ancora fermi a Windows 10: lo stop al supporto da parte di Microsoft li mette a rischio e per molti di loro non sarà neanche possibile l’aggiornamento a Windows 11. A spiegarlo è l’associazione americana per i diritti dei consumatori, Public Interest Research Group, che mette in allerta tutti gli utenti che non potranno effettuare l’aggiornamento: “Non si sono mai verificati così tanti computer tagliati fuori in un colpo solo – ha spiegato il gruppo – anche a causa della decisione di Microsoft di imporre requisiti hardware stringenti per poter effettuare l’aggiornamento a Windows 11”.

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La richiesta
L’associazione dei consumatori ha “scoperto che se i nostri portatili e computer fissi durassero solo un anno in più, la quantità di inquinamento eliminata equivarrebbe a togliere dalla strada più di 250.000 auto di medie dimensioni per un anno”. Per prevenire un’ondata di pc non sicuri e obsoleti, Public Interest Research Group ha quindi chiesto a Microsoft di estendere il supporto gratuito per Windows 10 almeno di un altro anno, come successo sul mercato europeo a seguito delle pressioni di Euroconsumers, associazione per i consumatori del blocco. “Ciò consentirebbe a centinaia di milioni di utenti in tutto il mondo – hanno spiegato – di continuare a utilizzare i propri dispositivi in sicurezza”.
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