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sabato, Mar 11

Migranti, cosa prevede il nuovo decreto del governo



Da Wired.it :

Il governo Meloni ha creato una nuova fattispecie di reato per “morte o lesioni gravi in conseguenza di traffico di clandestini”. Si tratta del provvedimento più importante e discusso del nuovo decreto legge sull’immigrazione, approvato durante il Consiglio dei ministri del 9 marzo 2023 a Cutro, in Calabria, dove è avvenuto il naufragio che è costato la vita a 72 persone e sulle cui cause sono state aperte 2 inchieste.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni

Una vicenda tragica, quella del naufragio di Cutro, finisce nel modo peggiore possibile: con una messinscena senza il coraggio delle responsabilità e un provvedimento punitivo che non rafforza il coordinamento dei soccorsi

Il nuovo reato

Il primo è più importante provvedimento, come già sottolineato, riguarda “l’inasprimento delle pene per reati connessi all’immigrazione clandestina”. Con questa disposizione, l’esecutivo non ha solo aumentato le sanzioni, ma ha introdotto ex novo **il reato di “**morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina” a cui sono associate pene dai 10 ai 30 anni di carcere.

Come hanno sottolineato molti osservatori, la disposizione non fa alcuna differenza tra i trafficanti e gli scafisti, con il rischio di portare in carcere persone innocenti. Infatti, mentre i trafficanti fanno parte delle organizzazioni criminali che organizzano i viaggi, gli scafisti sono solitamente persone estranee all’organizzazione, usate per guidare le imbarcazioni o in cambio del trasporto o costretti dai trafficanti, che non hanno alcuna intenzione di affrontare un viaggio possibilmente mortale.

Ma la legge italiana indica come “scafista” chiunque piloti il natante anche per un breve tratto, andando quindi a includere chiunque posi le mani sul timoni. Come riporta su Instagram Valerio Nicolosi, giornalista indipendente esperto di migrazioni, lo scorso anno sono stati arrestati 350 scafisti, di cui la gran parte è composta da migranti che hanno pagato per arrivare in Europa, ma sono stati arrestati perché al timone dell’imbarcazione.

Le espulsioni

Il decreto legge prevede inoltre la semplificazione delle procedure di espulsione per i migranti irregolari, eliminando la necessità di richiedere la convalida da parte del giudice di pace per eseguire i decreti di espulsione. In più, il governo vorrebbe dotare tutte le regioni di almeno un Centro di permanenza per i rimpatri (Cpr).

La restrizione della protezione speciale

Il governo ha poi deciso di restringere l’applicazione di questa misura introdotta nel 2018, che ha sostituito i permessi per motivi umanitari, con l’obiettivo finale di abolirla e sostituirla con un’altra.

Le altre norme

Il decreto legge va poi a reintrodurre i cosiddetti decreti flussi, cioè le quote massime di “stranieri da ammettere in Italia per lavoro subordinato”. Queste verranno definite su base triennale e non più annuale e saranno riservate “in via preferenziale” a quegli “stati che promuovono per i propri cittadini campagne mediatiche sui rischi per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari”.

Infine, sono state inserite misure preferenziali di accesso a persone di origine straniera che abbiano fatto corsi di formazione riconosciuti dal governo italiano e un rinnovo di tre anni, invece che i due attuali, per le persone di origine straniere con contratti di lavoro a tempo indeterminato, per lavoro autonomo o riconoscimento familiare.





[Fonte Wired.it]