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martedì, Nov 05

Milano Digital Week 2020, al via la call per le proposte dal basso


Il tema della terza edizione, di scena a marzo 2020, è Città Aumentata. Al via la call for proposal che consentirà a cittadini, aziende e associazioni di proporre eventi che mettono al centro la trasformazione digitale


La terza edizione della Milano Digital Week si svolgerà nel capoluogo lombardo dall’11 al 15 marzo 2020, ma la grande corsa è già cominciata con il lancio della Call for proposal che si apre il 5 novembre e continuerà fino al 12 gennaio 2020.

Attraverso la call aziende, professionisti, startupper, cittadini, attività sociali o commerciali possono proporre un evento ed entrare quindi nel palinsesto dell’iniziativa che, fin dal suo debutto, vuole comunicare l’importanza del digitale per  maturare nuove competenze e nuovi modi per vivere la città. Le candidature si presentano ovviamente in digitale, attraverso un chatbot, nella sezione dedicata del sito. Una call aperta a tutti, senza peculiari distinzioni, per dimostrare che competenze diverse possono generare lo stesso risultato, l’accelerazione digitale, in nome anche di una nuova identità del lavoro e dei saperi.

Il percorso verso la terza edizione, che verte sul tema Città aumentata, è partito stamane con una conferenza stampa a Milano presso la Cariplo Factory, alla presenza di Roberta Cocco, assessore alla Trasformazione digitale e servizi civici del Comune di Milano, di Carlo Mango, consigliere delegato Cariplo Factory, di Carlo Noseda presidente Iab Italia e Nicola Zanardi, amministratore di Hublab e curatore della manifestazione.

Anche nel 2020 la Milano Digital Week declinerà la sua proposta con incontri, seminari, mostre e performance, per intercettare un pubblico trasversale, per interessi, età e alfabetizzazione digitale. Il palinsensto vedrà convergere quindi gli eventi selezionati attraverso la Call for proposal e quelli invece ideati appositamente per la manifestazione.

L’obiettivo generale, come rimarcato dall’assessore Cocco, è far capire che il digitale non è un additivo tra i tanti in città, ma uno strumento per vivere meglio il contesto urbano e accedere a quei servizi di nuova concezione che semplificano la vita. È un tema che ritorna sempre perché esiste, pensando a quella fetta di popolazione che non riesce a stare al passo (ecco quindi il bisogno di comunicare le innovazioni dell’amministrazione con un linguaggio più popolare e che intercetta fenomeni, come quello del Milanese imbruttito, già apprezzati in rete).

Anche attraverso la settimana dedicata al digitale si rilanciano quindi le ambizioni innovative di Milano che, come altre metropoli mondiali, sta innovando le infrastrutture e i servizi attraverso la tecnologia. Tuttavia, come ribadito anche da Cocco, “al lavoro su infrastruttura e servizi biogna affiancare la componente culturale ed educativa” e non pensare che riguardi solamente la fascia matura della popolazione ma anche quella giovanile, che deve essere consapevole delle opportunità e dei rischi connessi all’accelerazione digitale.

Tra gli attori che contribuiscono all’evento, simbolo di un partneriato misto tra pubblico e privato, c’è anche Cariplo Factory, il polo della omonima fondazione dedicato ai progetti di open innovation e valorizzazione dei giovani talenti. Come sottolineato da Carlo Mango, anche la Mdw è la dimostrazione di un modello di collaborazione tra privato e pubblico, privato profit e non profit, che può liberare ancora molte energie, e in cui ognuno può fare la sua parte (Mango ha anche annunciato che a breve la factory lancerà una iniziativa per far crescere una nuova generazione di data scientist).

Più che un festival come gli altri, le cinque giornate dedicate al digitale vogliono diventare un asset che incide sul lungo raggio, contribuendo alla costruzione di una smart digital citizenship che torni utile al cittadino sempre.

Solo a marzo verrà svelato il calendario degli appuntamenti mentre sono già note le varie sedi; ancora una volta Base Milano e poi gli spazi della Triennale, del Museo della scienza e della tecnologia, le sedi universitarie. Molto centro, quindi, pur volendo la manifestazione arrivare a tutti perché, come sottolineato dal curatore Nicola Zanardi, “non dobbiamo lasciare la gente nelle periferie della conoscenza; non è un problema di contenitori, il tema non è stare a Gratosoglio. Il digitale e operazioni come la Milano Digital Week devono servire ad abbassare le barriere e aumentare le conoscenze”.

 

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