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mercoledì, Mar 15

Milano, sui video delle “borseggiatrici” ha ragione chi dice di smetterla



Da Wired.it :

Nel giro di poco tempo il post è stato sommerso di reazioni violente, più o meno le stesse che eravamo abituati a leggere sotto i contenuti di Milanobelladadio e altre pagine. Anche alcuni politici di centrodestra hanno attaccato la consigliera, che di fronte all’ondata di haters sta valutando se agire per vie legali e ha rimosso il post.

Romano ha detto una cosa impopolare, ma ha sollevato un tema che non può essere ignorato. Negli ultimi tempi si è creato un vero e proprio filone di giornalismo che fa della caccia alle streghe, in questo caso borseggiatrici che nella realtà dei fatti sono solo presunte, la sua ragione d’essere. A venire pubblicati non sono quasi mai video di queste persone colte in flagranza di reato, ma immagini di loro che non fanno niente, se non stare sulla banchina della metropolitana o nei vagoni come qualunque normale passeggero. 

Valerio Staffelli di Striscia la Notizia ha alzato ulteriormente l’asticella. Nei suoi servizi comparse con pettorina gialla con la scritta “Attenzione borseggi in corso” e i volti coperti dalle maschere cartonate delle presunte rapinatrici scorrazzano per le banchine, con urla al megafono tra i corridoi della metropolitana, telecamere a un centimetro dal volto delle donne incriminate, cartelloni con le loro foto che ricordano i manifesti “Wanted” del Far west, e via così. 

Per capire quanto ormai questa caccia alla streghe sia entrata a far parte della cultura popolare, basta poi fare un giro su TikTok. Il video di qualche settimana fa di una ragazza che rivendica il diritto di rubare ha ottenuto milioni di condivisioni, così come migliaia sono i video di chi ne fa l’imitazione secondo lo schema classico del social più amato dalla generazione Z. Quello delle “borseggiatrici di Milano” è ormai un format ben affermato.

Privacy e giustizia privata

L’attività dei borseggiatori nelle metropolitane non merita sicuramente un tappeto rosso. Affidare la lotta a questo tipo di microcriminalità ai social media non è però la soluzione al problema, anche perché il problema, in fin dei conti, non esiste nella portata in cui vogliono farlo apparire.

Nel caso di Milano, i crimini continuano a diminuire da anni. Quello che aumenta, in modo vertiginoso, è la percezione di insicurezza, così come le denunce. Sotto quest’ultimo punto di vista il capoluogo lombardo è addirittura primo in Italia, un primato frutto del fatto che a Milano si denuncia molto più che nelle altre città (se è per questo, Rimini è la seconda città italiana per denunce e Gorizia è la capitale italiana delle truffe). Che l’allarme borseggiatrici sia una bolla più che un’emergenza reale lo dimostra il fatto che quelli che denunciano il problema, da Milanobelladadio a Striscia la Notizia, pubblicano sempre la solita manciata di volti e anzi, il riconoscimento dei volti è proprio la prova regina della loro accusa (come abbiamo detto, nei video non vedrete quasi mai la flagranza di reato). Se contiamo che ogni giorno la metropolitana di Milano è presa da quasi un milione di persone e le presunte borseggiatrici su cui da mesi va avanti la caccia alle streghe si contano sulle dita d’una mano o quasi, l’allarme sicurezza ne esce molto ridimensionato.



[Fonte Wired.it]