Domenica 14 settembre la Russia ha diffuso un video che mostra il lancio di prova di un missile ipersonico 3M22 Zircon da una fregata nel mare di Barents, nell’Oceano Artico, vicino ai confini dell’Europa. L’operazione si inserisce nel contesto delle crescenti tensioni tra Mosca e l’Europa e arriva qualche giorno dopo l’ingresso di droni russi nello spazio aereo di Polonia e Romania, membri dell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord (Nato).
Il test fa parte di un’esercitazione militare congiunta con la Bielorussia, Zapad 2025, finalizzata a valutare le capacità di difesa e di coordinamento tra i due alleati. Ma rappresenta anche una dimostrazione di forza da parte della Russia, determinata a evidenziare il presunto stato di salute del suo apparato militare nonostante le pesanti perdite a più di tre anni dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina.
I missili ipersonici della Russia
Nel video, originariamente condiviso su Telegram, si vede l’equipaggio della fregata Admiral Golovko sparare lo Zircon contro un bersaglio nel mare di Barents. Secondo il ministero della Difesa russo, l’obiettivo è stato distrutto dal missile ipersonico, che può colpire a una distanza di mille chilometri e raggiungere una velocità di Mach 9, superiore di nove volte a quella del suono.
Il filmato mostra anche esercitazioni con il cacciabombardiere supersonico Sukoi Su-34, un aereo biposto che può trasportare fino a otto tonnellate di armamenti e volare per 4.000 chilometri senza rifornimenti (o più di 7.000 km con serbatoi esterni).
La Russia ha già usato missili ipersonici, come lo Zircon o il Kinzhal, contro obiettivi civili in Ucraina. Si tratta di ordigni praticamente impossibili da intercettare: non solo per la loro velocità, ma anche per la facilità con cui possono essere manovrati, che consente cambi di rotta in volo per eludere i sistemi di difesa (anche se in misura limitata).