Seleziona una pagina
venerdì, Nov 08

Mobike, in Europa il bike sharing cinese ora parla italiano


La società italiana Idri Bk gestirà l’intero mercato europeo della cinese Mobike sotto il nuovo marchio Movi. Il nuovo gruppo punterà soprattutto sullo sviluppo di nuovi mezzi elettrici.

Mobike
Mobike – l’app per il bike sharing

Novità nel mondo del bike sharing. La società italiana Idri Bk, che gestisce in numerose città della penisola le biciclette della compagnia cinese Mobike, ha rilevato anche l’attività europea del partner asiatico, ampliando così la sua presenza su tutto il vecchio continente, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore. In Europa la società fondata nel 2015 a Pechino è oggi presente in 18 città tra Inghilterra, Francia, Spagna, Olanda e Albania, e nel complesso è attiva in quasi 200 città in tutto il mondo.

L’operazione porterà alla nascita del nuovo marchio Movi, che sostituirà Mobike soprattutto nell’area dell’Europa del sud, dove si registrano oltre 1,5 milioni di abbonati al servizio. Inoltre, l’acquisizione da parte di Idri Bk segna anche l’uscita dal mercato europeo delle principali società cinesi nell’ambito del bike sharing, dopo che già nel 2018 la compagnia Ofo, altro marchio di pechino, aveva deciso di ritirarsi da molti mercati per concentrarsi su quello interno.

Con Movi, Idri Bk potrebbe quindi diventare una delle più importanti compagnie a livello europeo e globale nell’ambito della mobilità condivisa. Infatti, nei piani della società, Movi non sarà soltanto focalizzato sulle biciclette, ma incrementerà il numero dei mezzi elettrici. , tra le novità proposte ci sono nuovi modelli di biciclette elettriche, diverse versioni di monopattini e scooter elettrici a due e tre ruote, oltre a un mezzo coperto per i mesi invernali.

Nel complesso, quello del bike sharing è un mercato in grande espansione. Si stima che nel lungo termine si possa arrivare a un fatturato di oltre 400 miliardi, e tra i Paesi in cui il settore è più attivo c’è proprio l’Italia. In Europa, però, Movi dovrà vedersela anche con una concorrenza sempre maggiore da parte di compagnie come per esempio, Uber, che nel 2018 ha acquistato il marchio Jump per l’equivalente di quasi 200 milioni di dollari e domina già il mercato americano.

Potrebbe interessarti anche





Source link