I dazi di Trump continuano a causare danni. Secondo quanto riportato da Reuters, alcuni venditori di Amazon hanno scelto di rinunciare al prossimo Prime Day – l’evento di offerte organizzato dalla piattaforma solitamente agli inizi di luglio – o di partecipare con una serie ridotta di prodotti, proprio a causa delle nuove tariffe imposte dal presidente degli Stati Uniti. A prendere questa decisione, infatti, sono soprattutto i commercianti di terze parti che si affidano ad Amazon per la rivendita di prodotti cinesi, che rischiano di non trarre alcun profitto dalla loro attività a causa dei dazi sulle merci provenienti dalla Cina.
Tra questi, in particolare, Reuters cita Steve Green, un commerciante che usa la piattaforma per vendere biciclette e skateboard di produzione cinese. Per la prima volta dal 2020 ha deciso di rinunciare al Prime Day, dato che i dazi aumenteranno in maniera spropositata i prezzi della merce importata, rendendola di fatto “inaccessibile” ai clienti di Amazon. Allo stesso modo anche Kim Vaccarella, amministratore delegato dell’azienda cinese di borse Bogg Bag, ha deciso di saltare il Prime Day per conservare le scorte invendute e cercare di venderle su altri canali offline. Nel frattempo, poi, Vaccarella sta anche cercando, un po’ come Apple, di spostare la produzione in Cambogia e in Vietnam, nella speranza di poter limitare quanto più possibile le conseguenze dei dazi sui prodotti finiti.
Insomma, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina sembrerebbe poter rovinare anche il Prime Day, considerato uno degli eventi più amati dal pubblico insieme al Black Friday e al Cyber Monday. A pagare le conseguenze di questa situazione, però, non sarà Amazon, quanto i piccoli rivenditori che utilizzano la piattaforma per ampliare le loro vendite in occasione di questi eventi. “Amazon se la caverà, ma mi dispiace per alcuni venditori di terze parti, che sono quelli che saranno maggiormente danneggiati in questo contesto”, ha dichiarato Arun Sundaram, analista di CFRA Research, azienda specializzata nella ricerca sugli investimenti. Di contro, Amazon ci ha tenuto a precisare che c’è stata una “forte risposta da parte dei partner di vendita al Prime Day 2025”, ma resta da capire quanti sono i rivenditori che, invece, non hanno accettato di partecipare all’evento.