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venerdì, Feb 17

Monitor, smaltirli al meglio – anche in Africa – è possibile: successo per il progetto pilota di MMD (Philips)

da Hardware Upgrade :

Quotidianamente vi parliamo di nuovi prodotti tecnologici, a volte innovativi e altre meno, ma spesso non si pensa a cosa sar di quell’oggetto alla fine della sua vita utile, ovvero quando si romper o diventer obsoleto. Smaltimento e riciclo sono due termini entrati di prepotenza anche nel mondo hi-tech, sia perch i consumatori attenti alla sostenibilit sono in crescita, sia perch, forse, abbiamo compreso che la Terra una e le risorse non sono infinite.

Ci piace quindi segnalare di tanto in tanto anche qualche buona pratica, o se preferite caso virtuoso. MMD, azienda licenziataria dei monitor Philips, ha portato a termine il progetto PREVENT Waste Alliance, iniziativa del Ministero Federale Tedesco per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (BMZ), che aveva l’obiettivo di dimostrare come i monitor difettosi possono essere riciclati in modo ecologico ed economico, in Nigeria.

I principali partner coinvolti nel progetto sono: Closing the Loop, fornitore globale di servizi di green procurement, TCO Development, organizzazione leader a livello mondiale per la certificazione di sostenibilit IT TCO Certified e altri. Insieme a loro, MMD ha sviluppato un modello di business per estendere una soluzione certificata zero rifiuti anche ai monitor, stabilendo cos nuovi standard per gli appalti green.

I rifiuti elettronici (e-waste) rappresentano una delle sfide pi urgenti che la nostra societ deve affrontare oggi: si parla di 50 milioni di tonnellate all’anno, una montagna di rifiuti che viene smaltita per lo pi via nave verso l’Africa o altri Paesi emergenti. Il problema che in Africa gran parte dell’e-waste non pu essere riciclata correttamente a causa della mancanza di strutture e risorse adeguate. Questo poich finora non stato possibile guadagnare dal riciclo e avere una raccolta differenziata adeguata.

Anche se quasi tutti i nuovi monitor Philips sono privi di mercurio e piombo, rappresentano una sfida in termini di smaltimento. Cos MMD ha lavorato per estendere “un approccio di comprovato successo”, il concetto di compensazione dei rifiuti elettronici, anche ai monitor.

L’approccio, “gi riconosciuto negli appalti pubblici come soluzione ecologica per lo smaltimento di telefoni cellulari, computer portatili e tablet chiudendo il ciclo di vita delle apparecchiature elettroniche. Una tassa aggiunta al prezzo di acquisto delle nuove apparecchiature elettroniche finanzia la raccolta delle vecchie apparecchiature per un riciclaggio sicuro. Le materie prime cos recuperate vengono poi riutilizzate nella fabbricazione di nuovi prodotti, rendendoli waste neutral“.

Philips e MMD hanno sostenuto per un anno e mezzo Closing the Loop e una coalizione di partner transnazionali – come l’istituto di ricerca ko-Institut, V. research institute e partner locali nigeriani come Verde Impacto, Hinckley Recycling e SRADev Nigeria – per istituire un modello di business che dimostrasse come il programma di compensazione dei rifiuti potesse essere esteso anche ai rifiuti di monitor e per ottenere la certificazione TCO Certified Edge, E-waste Compensated. Oltre 5.500 monitor non pi utilizzabili sono stati raccolti dai partner per il progetto.

“Siamo lieti di essere riusciti a sviluppare un modello di business con questo progetto pilota che ha dimostrato che il concetto di compensazione dei rifiuti funziona non solo per i telefoni cellulari, ma pu anche rendere finanziariamente redditizio il riciclaggio di monitor, molto pi impegnativo e complesso, contribuendo cos allo sviluppo di capacit di riciclaggio locali”, ha dichiarato Stefan van Sabben, Global CSR and Sustainability Senior Manager di MMD, Philips Monitors.

All’inizio del progetto, in Nigeria non c’era quasi nessuna esperienza di riciclaggio di schermi piatti. I monitor scartati si accumulavano nelle discariche rappresentando un rischio considerevole sia per le persone che per l’ambiente. Il partner addetto al riciclaggio stato quindi addestrato allo smontaggio manuale degli schermi piatti, ovvero a trattare la presenza di mercurio e a smontare in modo sicuro tutti gli altri componenti elettronici, oltre che a identificare e separare i diversi tipi di plastica, compresi quelli contenenti pericolosi ritardanti di fiamma bromurati.

Alla fine del progetto, il riciclatore stato in grado di smontare i display a schermo piatto in modo sicuro ed efficiente, riducendo di oltre la met i costi necessari e restituendo cos le materie prime al ciclo produttivo. Anche se la strada ancora lunga, questi sono primi passi verso un futuro veramente sostenibile“, conclude MMD.

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