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Morgan Freeman, leggenda di Hollywood e vincitore di un premio Oscar, è stato protagonista di una polemica riguardante l’utilizzo non autorizzato della sua voce tramite l’intelligenza artificiale. L’attore, famoso per le sue interpretazioni in film come La marcia dei pinguini e Le ali della libertà, è diventato un bersaglio per le imitazioni generate dall’IA, culminando in una serie virale su TikTok che ha scatenato la sua reazione.

Freeman, 87 anni, ha espresso la sua contrarietà verso questa tecnologia, ringraziando i suoi fan per aver denunciato l’abuso della sua voce. In un post su X, l’attore ha elogiato la vigilanza e il supporto dei suoi fan nel preservare l’autenticità e l’integrità della sua voce. Questo episodio ha evidenziato l’importanza di proteggere la proprietà intellettuale e l’identità degli artisti anche nel contesto tecnologico moderno.

La vicenda ha suscitato un dibattito sull’etica dell’utilizzo dell’IA per ricreare voci di personaggi famosi senza autorizzazione, sottolineando la necessità di regolamentazioni più stringenti in questo settore. La riservatezza e il rispetto della creatività degli artisti sono diventati temi centrali di questa controversia, mettendo in luce l’importanza di difendere i diritti degli interpreti anche in un’era digitale in continua evoluzione.