All’epoca creai quel video per rappresentare il concetto che una democrazia e una dittatura non vanno d’accordo. C’era dell’ironia, ovviamente. Infatti, all’epoca Trump l’apprezzò molto. Tuttavia, il valore di quell’opera oggi è cambiato perché Trump e Putin sono ora molto più allineati. Per questo, credo che il suo significato sia spaventoso. Putin e Trump, assieme, incutono orrore: nella realtà delle cronache sembra che Trump sia arrabbiato con Putin, o viceversa. Invece, è soltanto un orribile gioco tra loro. Attraverso quella cover di Time, apparsa durante il primo mandato di Trump, gli americani hanno capito, per la prima volta, che Trump era più schierato con Putin e il comunismo che con la democrazia.
Che cosa pensa dell’atteggiamento di Trump rispetto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky?
È stato ripugnante vedere il colloquio avvenuto alla Casa Bianca il 28 febbraio scorso. Non saprei descrivere l’imbarazzo che la maggior parte degli americani deve aver provato nel sentire quella discussione. Né io, né nessuno si sarebbe aspettato di assistere a quanto è accaduto, ma fa parte di un gioco, deciso prima ancora che Zelensky si presentasse. Era già tutto scritto.
Ormai è diventata storica l’immagine di Trump e Zelensky seduti uno davanti all’altro nella basilica di San Pietro dopo i funerali di Papa Francesco. Cosa ha pensato quando l’ha vista?
Che potrebbe essere letta come l’esatto opposto dell’immagine Trump/Putin che ho creato per la cover di Time. Trump e Zelensky unanimi in opposizione a Putin rappresenterebbero il primo segnale che il presidente americano è finalmente dalla parte giusta del conflitto.
Al di à della metafora, qual è il suo personale punto di vista sull’attuale situazione politica americana?
Si tratta di un momento assolutamente incredibile per gli americani. Nel corso degli ultimi anni abbiamo assistito alla scomparsa di molti dei nostri diritti, vediamo persone molestate per la strada per il solo fatto di esprimere punti di vista contrapposti all’attuale corso politico. Ho 77 anni, ma oggi, le lotte e i dibattiti che ho già vissuto quando ero molto più giovane, sono riemersi, i diritti conquistati dalle donne stanno per essere cancellati, non solo in America, ma anche in tutto il mondo occidentale perché la destra non riconosce le donne al pari degli uomini. È vero, non l’ha mai fatto, ma oggi è molto peggio di quanto sia mai accaduto: credo che nel corso della storia moderna non sia mai esistito un momento come quello che stiamo vivendo, come testimoniato anche dalla disperazione di persone che hanno votato Trump e che ora hanno perso il lavoro a causa dei licenziamenti voluti dal suo governo e da Elon Musk, di cui è nota la provenienza da una famiglia e da un contesto fascista. Il risultato poi l’abbiamo visto con il gesto nella cerimonia di insediamento alla Casa Bianca. Per fortuna, qualcuno, anche tra i repubblicani, se ne sta accorgendo, come ha dimostrato l’elezione in Winsconsin di una giudice federale sostenuta dai democratici, a dispetto dei milioni di dollari investiti da Musk per l’elezione di un giudice repubblicano.
Nancy Burson, Warhead I (Reagan 55%, Brezhnev 45%, Thatcher less than 1%, Mitterand less than 1%, Deng less than 1%), 1982 (Courtesy of the artist).
L’immagine contiene i ritratti dei cinque leader, ponderati in base al numero di testate nucleari schierabili nel 1982 secondo il Council for Nuclear Weapons Freeze, Cambridge, MA.Nancy Burson
Perché nella sua carriera ha scelto temi delicati e complessi, dalle Polaroid in cui fotografa persone affette da progeria, una malattia rara che porta fin dalla nascita a un invecchiamento abnorme dei tessuti, o da deformazioni cranio-facciali, anticipando poi l’attuale manipolazione digitale, come per l’opera Warhead I, degli anni Ottanta, sul diverso peso dei paesi possessori di testate nucleari in una possibile guerra atomica?