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venerdì, Apr 10

Negli Stati Uniti il coronavirus sta colpendo più i neri che i bianchi



Da Wired.it :

I dati dei contagi e delle morti mostrano come nelle città la maggior parte delle persone affette sia afroamericana. Il virus sta facendo da cassa di risonanza a enormi differenze economiche, sociali e sanitarie

(foto: Rory Doyle/Bloomberg via Getty Images)

L’avvocato e autore Van Jones è uno degli attivisti per i diritti civili più famoso degli Stati Uniti. Ha lavorato con il presidente Barack Obama, scritto diversi libri sul tema, e conduce un talk show sulla Cnn. Proprio sul canale all news, in un’intervista, Van Jones ha deciso di affrontare una questione che gli ultimi dati e cifre su contagi e morti negli Usa stanno sottolineando impietosamente: gli afroamericani stanno subendo più degli altri gli effetti dell’epidemia di Covid-19. “Bisogna spiegarlo chiaramente: la comunità nera sarà quella più colpita. Il coronavirus è più pericoloso per noi che per altri. Le differenze economiche, sociali e di salute stanno facendo davvero la differenza in questo momento”, ha spiegato l’attivista. In città come New Orleans, Chicago e Detroit, dove storicamente vivono alte concentrazioni di afroamericani, questo fenomeno è particolarmente evidente.

La Louisiana, ad esempio, è il quarto stato più colpito del paese con più di 18mila casi positivi e 700 decessi, la maggior parte dei quali è concentrata a New Orleans, dove i neri costituiscono il 60% della popolazione. “Poco più del 70% delle morti in Louisiana sono afroamericane”, ha dichiarato il governatore dello stato, John Bel Edwards, in una conferenza stampa il 6 aprile. “Questo dato merita molta attenzione e dobbiamo lavorare per capire come invertire questa tendenza”.

Anche a Chicago la situazione non è meno preoccupante. La capitale dell’Illinois è composta per il 30%, da afroamericani. I dati forniti dal governatore J.B. Pritzker dimostrano che il 70% dei positivi della città è di colore, come anche più della metà delle morti dell’intero stato. Inoltre, secondo un’analisi del Washington Post, le contee a maggioranza nera registrano tre volte il numero di contagi e sei volte quello dei decessi rispetto a quelle a maggioranza bianca.

Quali sono le cause?

Il coronavirus sta facendo da cassa di risonanza alle disparità economiche, sociali e sanitarie tra comunità bianca e comunità nera. Dal punto di vista sanitario, come riporta Cnn, gli afroamericani sono più inclini a patologie come pressione alta, obesità e diabete che, uniti al Sars-Cov-2, possono essere molto pericolose. Oltre a questi fattori di rischio, bisogna aggiungere anche la qualità dei trattamenti sanitari ricevuti. Secondo una ricerca condotta dal Guardian, gli afroamericani hanno il doppio delle probabilità rispetto ai bianchi di non avere un’assicurazione sanitaria o di vivere in aree sottodimensionate dal punto di vista medico, dove l’assistenza primaria è scarsa o costosa. Inoltre, stando ai dati raccolti dalla Century Foundation, gli operatori sanitari situati nei quartieri afroamericani o latini tendono a fornire cure di qualità inferiore.

David Bowen, rappresentante statale del Wisconsin, sempre al quotidiano inglese ha raccontato di essere risultato positivo al virus e di essere sicuro di averlo trasmesso ad altre persone, ma nessuna di queste ha effettuato un tampone. “La mancanza di assistenza sanitaria non ci permette di curarci. Molti sono abbandonati a se stessi”, ha detto.

L’aspetto lavorativo e abitativo aggrava la situazione: un numero consistente di afroamericani vive in centri urbani ad alta densità abitativa, soprattutto in prossimità dei grandi complessi industriali. E questo crea due problemi: da una parte in situazioni simili è molto difficile praticare misure di distanziamento sociale e dall’altra, soprattutto, le condizioni di lavoro non permettono che si possa usufruire di forme di smart working. Cnn ha riportato i dati dell’Economic Policy Institute, spiegando come solo il 20% dei lavoratori di colore abbia dichiarato di essere idoneo a lavorare da casa, rispetto al 30% dei lavoratori bianchi.

Un’altro risvolto di questi dati è la disoccupazione. Infatti, i lavoratori afroamericani sono impiegati spesso in settori industriali sottoposti al blocco delle attività. William Rodgers, capo economista presso la Rutgers University, ha stimato che il tasso reale di disoccupazione per la comunità di colore si aggira probabilmente intorno al 20,7%, ben lontano dal tasso ufficiale, fermo al 4,1%.

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[Fonte Wired.it]