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mercoledì, Set 06

Nel Sistema solare forse c’è un pianeta che non abbiamo ancora scoperto



Da Wired.it :

Per quanti pianeti, buchi neri e altri oggetti “misteriosi” continuiamo a individuare nel Spazio, altrettanti ne restano da scoprire. Il prossimo potrebbe essere nel nostro Sistema solare, un pianeta con una massa di poco superiore a quella della Terra e che, stando ai modelli ottenuti attraverso uno studio recentemente pubblicato su The Astronomical Journal, potrebbe nascondersi nella cosiddetta fascia di Kuiper. Il condizionale è d’obbligo, visto che si tratta al momento di simulazioni e non ancora di osservazioni dirette. Simulazioni che, comunque, nascono proprio nell’intento di dare una spiegazione ad alcune “anomalie” rilevate in questa zona dello Spazio e non ancora chiarite. Vediamo di che cosa si tratta.

I trans-Neptunian objects

Le orbite dei trans-Neptunian objects (Tnos) – si legge nelle prime righe della pubblicazione – possono indicare l’esistenza di un pianeta non ancora scoperto nella regione esterna del Sistema Solare”. Ma che cosa sono i Tnos? Si tratta di corpi costituiti da roccia e ghiaccio che orbitano attorno al Sole all’interno della fascia di Kuiper, ossia in quella regione del Sistema Solare che si estende oltre l’orbita di Nettuno. La fascia di Kuiper prende il nome dell’astronomo olandese Gerard Kuiper, che fu il primo a ipotizzare che in questa zona potessero aver avuto origine alcune comete.

I Tnos altro non sono che i resti della formazione dei pianeti che attualmente si trovano nella regione esterna del Sistema Solare. In generale non sono facili da individuare perché si muovono molto lentamente. Questi oggetti, prosegue l’articolo, “possono rivelare importanti informazioni riguardo alla formazione e all’evoluzione dinamica dei pianeti giganti, come il loro comportamento migratorio e le proprietà fondamentali del disco protoplanetario [struttura costituita da gas e polveri che orbita attorno a una stella, e all’interno della quale si formano dei sistemi planetari, nda] dal quale hanno avuto origine”.

La scoperta del primo Tno risale al 1992, e di questa classe di oggetti fanno parte anche Plutone e Eris, successivamente catalogati come pianeti nani. Fino ad oggi sarebbero stati scoperti più di mille Tnos che hanno consentito agli esperti di fare molti progressi nella comprensione di questa regione dello Spazio. “Tuttavia – scrivono gli autori – non è stato sviluppato un unico modello evolutivo che spieghi l’intera struttura orbitale dei Tnos”. Con il presente studio hanno quindi tentato di creare un modello che fosse coerente con le osservazioni finora raccolte, riassunte in quattro vincoli principali.

Che tipo di pianeta potrebbe essere?

Grazie a dettagliate ed estensive simulazioni, il gruppo di ricerca ha concluso che l’esistenza di un pianeta all’interno di una zona compresa fra le 250 e le 500 unità astronomiche di distanza dal Sole sarebbe compatibile con tutti e quattro i vincoli del modello messo a punto, e costituirebbe quindi una plausibile spiegazione alle proprietà che questa zona dello Spazio presenta. Ma che caratteristiche dovrebbe avere questo misterioso pianeta? Secondo i ricercatori dovrebbe avere una massa da 1.5 a 3 volte quella della Terra e muoversi su un’orbita di inclinazione pari a circa 30 gradi. Di più, al momento, non è dato sapersi: per sapere se queste simulazioni rimarranno tali o si trasformeranno in vere e proprie osservazioni sperimentali dovremo avere ancora un po’ di pazienza.



[Fonte Wired.it]