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mercoledì, Ott 09

Netflix e Spotify prendono casa in Italia


Netflix vuole aprirvi la sua sede legale, anche per risolvere le questioni con il Fisco, mentre Spotify punta a fare di Milano l’hub per l’area del Sud e dell’Est Europa.

US Online Streaming Giant Netflix : Illustration

Aziende tecnologiche pronte all’atteraggio in Italia. Da una parte la californiana Netflix vuole rafforzare il suo legame con il nostro Paese, e per farlo vorrebbe aprire una sua sede legale nella Penisola, dall’altra, il colosso dello streaming musicale Spotify punta a trasformare la sua sede di Milano in un hub per tutta l’area del Sud e dell’Est Europa.

Nelle conferenze tenute a Roma per presentare ufficialmente la partnership tra il colosso dello streaming video e Mediaset, il fondatore e amministratore delegato di Netflix, Reed Hastings, ha dichiarato che la società “sta lavorando” per aprire una sede legale stabile in Italia. In questo modo, la piattaforma punta anche ad appianare le recenti tensioni con il fisco italiano, nate dall’indagine per omessa dichiarazione dei redditi aperta settimana scorsa dalla procura di Milano.

“Come tutte le imprese internazionali è importante pagare le tasse in Italia: apriremo un ufficio che avrà una residenza stabile nel Paese e nel momento in cui lo faremo saremo contribuenti così come ogni altra impresa”, si legge nelle parole dell’amministratore delegato riportate da Adnkronos. E del resto il mercato italiano è certamente ghiotto per l’azienda californiana, dato che, sempre secondo Hastings, Netflix conta più di due milioni di abbonati nel nostro Paese.

Sul fronte dello streaming musicale, invece, a Milano guarda il colosso svedese Spotify per aprire il suo hub per la macro area di Sud ed Est Europa, che raggruppa circa 18 Paesi, come si legge su Il Sole 24Ore. E questo significa anche interessanti prospettive di carriera e nuove assunzioni, fa sapere la responsabile di area e managing director, Federica Tremolada. Ad oggi, negli uffici milanesi sono presenti 26 addetti, e le future assunzioni potranno essere legate all’incremento del settore podcast e all’espansione dei servizi anche in Turchia.

E la scelta di rafforzare la presenza nell’area Sud ed Est europea è legata anche al fatto che proprio l’Europa rappresenta il principale mercato del colosso dello streaming musicale. Dei 100 milioni di abbonati complessivi raggiunti lo scorso aprile, circa il 40% si trova in Europa, come riportano i dati fiscali pubblicati dalla società.

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