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martedì, Mar 07

Netflix ha trasmesso il suo primo show in diretta, con Chris Rock



Da Wired.it :

Negli Stati Uniti la settimana scorsa Netflix ha mandato in onda diversi spot pubblicitari per promuovere il nuovo speciale comico di Chris Rock, con lo slogan “It’s live” (è in diretta). Il servizio di streaming che ha rivoluzionato la televisione tradizionale con i contenuti on-demand avrebbe mandato in ondo uno spettacolo di stand-up: in diretta, alle quattro della notte tra sabato 4 e domenica 5 marzo, ora italiana.

L’ultimo esperimento di Netflix

Quella della piattaforma è sembrata una mossa ironica e intelligente al tempo stesso. Rock è un veterano della comicità americana, un personaggio che come ha dichiarato al Wall Street Journal Robbie Praw, vicepresidente di Netflix per la stand-up e la commedia, è “sul Monte Rushmore della comicità“. Negli Stati Uniti i suoi speciali comici rappresentavano appuntamento televisivo quando questa modalità era ancora l’unico tipo di televisione esistente.

Affidare a Rock uno speciale dal vivo per convincere il pubblico a guardare in massa un contenuto – trasmesso peraltro una settimana prima degli Oscar 2023, dove l’anno scorso il comico ha ricevuto uno schiaffo sul palco da Will Smith – è una strategia coraggiosa da parte di Netflix. Ma che l’ultimo tentativo di dominare il dibattito da parte del colosso dello streaming si presenti sotto forma di una diretta televisiva – con tanto di pre-show e after-show – è anche un fatto curioso.

Come sottolineato da Praw al Wall Street Journal, guardare uno speciale comico “in diretta su Netflix è un vero cambiamento” nella formula consolodita tra la piattaforma e i suoi 231 milioni di abbonati a livello globale. Ma è anche un tentativo di inserire Netflix nel dibattito facendo ricorso agli stessi metodi che l’azienda aveva sovvertito lanciando il suo servizio di streaming nel 2007. All’epoca, Netflix trasformò la dinamica degli appuntamenti televisivi inducendo le persone a parlare sui social network del fatto che stavano guardando House of Cards o Orange Is the New Black. In un’epoca in cui lo streaming ha ormai sommerso gli spettatori di scelte, un evento dal vivo che vede come protagonista un comico che non aveva mai parlato pubblicamente dopo la vicenda degli Oscar del 2022 sembra il modo migliore a disposizione di Netflix per monopolizzare le chat di gruppo. E, a giudicare dalle moltissime reazioni – sia sui siti di informazione che sui social network – alle parole con cui Rock è tornato sull’aggressione da parte di Will Smith, l’obiettivo è stato centrato. 

Giro completo

Ho già parlato estesamente di come i servizi di streaming – compresi quelli che non sono stati lanciati da network tradizionali (come Disney+, o Hulu e Hbo Max negli Stati Uniti) – si siano ormai trasformati in reti televisive. Ma in una fase in cui Netflix si sta muovendo verso limitazione della condivisione delle password e ha introdotto un piano di abbonamenti con la pubblicità, l’impressione è che, più che rivoluzionare la tv, lo streaming abbia piuttosto mostrato agli attori già affermati nel settore come potrebbe essere la televisione nell’era di internet ad alta velocità. C’è voluto un po’ di tempo, ma alla fine i network hanno preso spunto dall’esempio di Netflix lanciando i propri servizi. A sua volta, ora Netflix sta facendo sue le cose che quelle aziende avevano già imparato negli anni precedenti al suo avvento. Ovvero che a volte il pubblico è disposto a sorbirsi la pubblicità se questo significa risparmiare denaro, ma anche che gli inserzionisti che comprano gli spazi pubblicitari hanno bisogno di garanzie sul fatto che le persone siano effettivamente sintonizzate su un determinato contenuto.

Che cosa significherà tutto questo? In parte dipenderà dal successo dello speciale di Chris Rock. Se dovesse rivelarsi anche solo marginalmente popolare, e in grado di stimolare le conversazioni, è probabile che altre piattaforme –  tra cui la stessa Netflix – decideranno di acquistare altri eventi dal vivo. Amazon lo sta già facendo: Prime Video ha investito circa un miliardo di dollari all’anno per assicurarsi i diritti di alcune partite di football negli Stati Uniti e ha fatto lo stesso con la Champions League in Italia . Anche se stando ad alcune stime i numeri dell’audience del football sono stati deludenti, l’esperimento ha comunque dimostrato di avere grande potenziale: il pubblico è disposto a guardare programmi in diretta sulle piattaforme di streaming, con tanto di pubblicità. In altre parole, il vecchio che ritorna.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired US.





[Fonte Wired.it]