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Il mondo si trova sull’orlo del collasso ecologico, mentre le fake news continuano a diffondersi nell’era dell’intelligenza artificiale. Yuval Noah Harari nel suo saggio “Nexus” esplora il motivo per cui, nonostante il potere enorme accumulato dall’uomo nei centomila anni passati, sembriamo così autodistruttivi.

In 11 capitoli, Harari analizza il ruolo fondamentale del flusso di informazioni nella formazione del mondo attuale. Partendo dall’età della pietra fino alla rinascita del populismo contemporaneo, il filosofo considera il complicato rapporto tra informazione e verità, tra potere e saggezza. Harari chiama a riflettere sulle scelte urgenti che dobbiamo affrontare nell’epoca dell’intelligenza artificiale, bilanciando l’innovazione con i rischi associati.

Il tema dell’intelligenza artificiale è di estrema attualità, come dimostrano anche i recenti premi Nobel per la Fisica che hanno messo in guardia sui pericoli di questa tecnologia. Harari avverte che la corsa agli armamenti dell’intelligenza artificiale potrebbe portare a un conflitto globale simile alla guerra fredda del XX secolo, con conseguenze catastrofiche.

Parlando di “network inorganico”, Harari sottolinea il potere dell’IA e la necessità di controllarne gli sviluppi. Ricorda due storie antiche, quella di Fetonte e dell’apprendista stregone, per mettere in guardia contro l’evocazione di poteri incontrollabili.

Harari conclude il suo saggio sperando che la rivoluzione dell’IA porti a un nuovo capitolo di speranza nell’evoluzione della vita, piuttosto che a un errore esistenziale. La sua analisi storica fornisce un quadro chiaro del futuro incerto che ci aspetta, invitandoci a riflettere sulle scelte che dobbiamo fare per guidare il mondo verso un destino migliore.