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martedì, Gen 25

Nft, la scommessa di Meta e Twitter



Da Wired.it :

Sia che si consideri il Web3 – la visione decentralizzata del futuro di Internet – come un’idea utopica o una truffa, una cosa è certa: è destinato a essere diverso da ciò che venuto prima.

È per questo motivo che le ultime mosse di Meta, società madre di Facebook e Instagram, e Twitter sembrano così bizzarre. Dal 20 gennaio 2022, Twitter ha introdotto la possibilità per gli utenti del suo servizio premium a pagamento, Twitter Blue, di usare come immagine del profilo un Nft, i non-fungibile token che rappresentano una parte fondamentale di Web3.

Lo stesso giorno, il Financial Times ha riferito che Meta stava lavorando all’integrazione degli Nft nei profili di Facebook e Instagram. Secondo alcune ricostruzioni, la società starebbe anche sviluppando uno strumento per consentire agli utenti di creare i propri Nft sulle piattaforme di Meta. Tutto questo dopo le dichiarazioni pubbliche rese nel dicembre 2021 da Adam Mosseri, il capo di Instagram, in cui aveva spiegato come l’app stesse studiando le potenzialità degli Nft.

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Sarebbe il “futuro di internet”, altamente decentralizzato e basato tutto sulla blockchain, ma sta creando più dubbi e preoccupazioni che certezze

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Da un certo punto di vista, la cooptazione degli Nft da parte delle grandi piattaforme tecnologiche non sorprende. Web3 e NFT sono diventati molto popolari: all’inizio di gennaio 2021,  il più grande attore nel settore, il marketplace di Nft OpenSea, ha raccolto trecento milioni di dollari di finanziamenti, portando la sua valutazione a 13,3 miliardi di dollari. Ha senso quindi che i più grandi nomi del Web 2.0 vogliano sfruttare la tendenza e mantenere la loro posizione.

Purtroppo, i progetti di Meta e Twitter per “ripulire” gli Nft sono in netto contrasto con il principio con cui sono stati creati. Entrambe le società sostengono pratiche che i sostenitori del Web3 vogliono abolire, come il controllo centralizzato dei servizi digitali fondamentali da parte di un manipolo di aziende multimiliardarie. Sia Meta che Twitter guadagnano smodatamente grazie alle cose che i paladini di Web3 vogliono eliminare.

Per i colossi della Silicon Valley, poi, il sostegno a un mercato pieno di truffatori e imbroglioni rappresenta una mossa strana.

Scenario confuso

Al momento è il far west, non c’è nessuno a regolare le cose – ha spiegato Alan Woodward, docente di cybersecurity della University of Surrey –. Il problema è se le società di social media si assumono questa responsabilità diventeranno i regolatori“. Il che è particolarmente preoccupante vista la quantità di contenziosi sul copyright e sulla proprietà che hanno coinvolto le opere d’arte Nft negli ultimi mesi. “Nel caso di un contenzioso su un Nft, a chi si rivolgono gli utenti? – chiede Woodward –. Saranno Facebook e Twitter. Perché dovrebbero assumersi questa responsabilità?“.

Twitter e Meta, già alle prese con gli enti regolatori che vogliono limitarne il potere, sono tra le società di internet coinvolte nel dibattito politico polarizzato sulle loro responsabilità per la diffusione online di contenuti violenti ed estremisti; fornire quindi altre armi ai loro critici sembra una mossa avventata. Eppure le società sono sul punto di prestare il loro sostegno implicito a una tecnologia famosa per pratiche scorrette che hanno sottratto milioni di dollari alle vittime, i numerosi casi di razzismo, e furti, oltre che per i legami discutibili con losche bande criminali russe che non esitano a mistificare la loro nazionalità e genere per rubare soldi a utenti sprovveduti. Twitter e Facebook non hanno risposto a una richiesta di commenti per questo articolo.





[Fonte Wired.it]