Ha fatto il suo debutto alla fine di maggio Ni Una Más, la nuova serie teen drama di Netflix, una produzione spagnola che in poco tempo ha scalato la classifica dei titoli più visti della piattaforma, raggiungendo nelle scorse settimane anche la prima posizione. Si tratta appunto di una storia adolescenziale che, con i toni della denuncia sociale ma anche del thriller, affronta un tema estremamente complesso come quello della violenza sessuale. Protagonista è infatti Alma (interpretata da Nicole Wallace, già star di Skam España), una 17enne che porta con sé il trauma di aver subito una violenza una notte di qualche tempo prima: determinata a cercare giustizia, la ragazza fa un gesto tanto disperato quanto eclatante, appendere uno striscione all’entrata della sua scuola che recita: “Attenzione. Qui dentro si nasconde uno stupratore”. Da lì, mentre tutti i compagni di scuola e gli insegnanti vedono e riprendono la scena, inizia una vicenda che la metterà a dura prova.
Come si vede nel trailer della serie qui sopra, è proprio la scena dello striscione a dare il via a tutti gli avvenimenti, che comprendono anche un’indagine che rischia di mettere Alma in un angolo: non tutti le credono e alcuni atteggiamenti del suo passato sono letti da alcuni come un’accusa contro di lei. Per fortuna ha due amiche del cuore, Greta e Nata, con le quali condivide serate, risate ma anche la gestione dei loro problemi più gravi. Insieme sfideranno la diffidenza, le malelingue e anche gli sguardi indiscreti, mentre qualcuno inizia a perseguitare la stessa Alma non messaggi e minacce anonime. È qui che tutta la vicenda prende le dimensioni di un vero e proprio thriller, quando la ragazza protagonista si vede inseguita di notte da misteriose figure ma soprattutto si trova al centro di una rete di manipolazioni e menzogne che la fanno dubitare di chiunque, a partire da sé stessa.
Un po’ Tredici un po’ Euphoria, Ni Una Más vuole essere un ritratto piuttosto diretto e veritiero della generazione degli adolescenti di oggi, quindi non si risparmia anche uno sguardo crudo sulle relazioni tossiche, le dipendenze, le trasgressioni e le disillusioni. Tutto perfettamente in linea con i tanti teen drama che negli ultimi anni affollano le piattaforme di streaming, ma la storia qui al centro della scena viene da una fonte diversa. Se il team di creativi di questa miniserie, guidati dai produttori esecutivi José Manuel Lorenzo e Miguel Sáez Carral, gli stessi della serie El Inmortal. Gangs of Madrid, la trama originale viene da un romanzo pubblicato nel 2021 dallo stesso Miguel Sáez Carral. Giornalista e scrittore, Carral ha una grande esperienza di narratore ma si è anche occupato a lungo di serialità televisiva, come sceneggiatore e produttore televisivo, specializzandosi in particolare in serie thriller come Homicidios, La caza e Sequía.
Forse propria tutta questa esperienza tra adrenalina e indagini delle storie di crimine e violenza più comuni l’hanno portato a scrivere un romanzo come Non una di più (questo il titolo italiano dell’edizione pubblicata nel nostro paese dalla casa editrice Tre60). Il ritmo del romanzo è quello di un thriller adrenalinico che non lascia scampo, in cui il nome del violentatore colpevole non è rivelato se non nei pressi di un finale a sorpresa, dopo aver passato pagine e pagine a dubitare di qualsiasi punto di vista, talvolta – in stralci onirici o concitati – persino della stessa protagonista. Il risultato finale, in ogni caso, è quello di uno spaccato tanto inquietante quanto necessario sulla gioventù di oggi, i suoi segreti e i suoi travagli, e quella incomunicabilità di fondo che separa le generazioni e in qualche modo allontana anche dalla verità e dalla giustizia. Sia la visione di No Una Más sia la lettura di Non una di più sono esperienze stranianti, drammatiche ma che ci portano a chiederci con insistenza: perché ci vuole così tanto per credere alle vittime?




