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lunedì, Lug 24

no, non ce l’hanno con gli yacht | Wired Italia



Da Wired.it :

Le generazioni future racconteranno la leggenda di White Gladis. Alla fine di maggio, i social media hanno ripreso la storia di alcune orche – forse guidate da un esemplare traumatizzato – che avevano iniziato ad attaccare imbarcazioni di lusso al largo della penisola iberica. Nel giro di poco tempo la leader del branco, chiamata appunto White Gladis, è diventata famosa. Su Twitter è stata rapidamente etichettata – assieme alle sue compagne, che secondo alcuni avrebbero imparato da lei – come una sabotatrice anticapitalista” intenzionata a riappropriarsi dei mari. Quei tweet erano al tempo stesso sbagliati e del tutto giusti.

Ben presto gli esperti hanno iniziato a intervenire sul caso, dando la propria opinione sulla possibilità che le orche stessero lanciando una rivolta. LiveScience, il sito che per primo ha dato la notizia, ha fatto notare che secondo gli esperti gli attacchi a opera dei cetacei – che generalmente colpiscono con la testa il timone di un’imbarcazione – sono in aumento dal 2020. “Le orche attaccano le barche. Ma è una vendetta o la conseguenza di un trauma?“, si chiede in un articolo di Popular Science. Alcuni hanno ipotizzato che White Gladis potesse essere incinta quando sono iniziati gli attacchi alle barche. Altri hanno definito la vicenda un caso fortuito. Altri ancora si sono chiesti se le orche avessero orchestrato anche la tragedia del Titan. E anche se la risposta a quest’ultima domanda è ovviamente no, questo non ha impedito ai commentatori di TikTok di scherzarci sopra.

Orche anti-capitaliste

L’ironia dei social aiuta a spiegare perché White Gladis e le sue compagne siano diventate delle beniamine di internet. Recentemente, Bloomberg ha riportato che le cinquecento persone più ricche del mondo hanno aggiunto altri 852 miliardi di dollari alle loro casse, con Elon Musk e Mark Zuckerberg che hanno guadagnato rispettivamente 96,6 e 58,9 miliardi di dollari. I biglietti per salire sul Titan e avventurarsi nei pressi del relitto del Titanic sono costati 250mila dollari. Non c’è da stupirsi quindi che la gente comune sia felice di credere all’idea di un’orca che si lancia contro gli yacht al grido di Affondiamo i ricchi!”, tanto che qualcuno ha già iniziato a vendere merchandising a tema.

Il 16 luglio è caduto il trentennale di Free Willy. A distanza di tre decenni, il film potrebbe essere ricordato soprattutto per una canzone di Michael Jackson (ovviamente, Will You Be There), all’epoca onnipresente, e un altro grandioso brano delle Swv, Right Here. La pellicola ha anche insegnato a una generazione intera che le orche non sono sempre felici di esibirsi nei parchi a tema, e che la tendenza capitalista a trasformarle in animali da sfruttare non è particolarmente umana. A vent’anni dalla sua uscita, il messaggio di Free Willy è stato ulteriormente rafforzato dal documentario **Blackfish **di Gabriela Cowperthwaite, che racconta di un’orca coinvolta in tre diversi incidenti con degli esseri umani durante la cattività. Riflettendo sull’impatto del film, Cowperthwaite ha dichiarato: “Ho solo detto una cosa che le persone hanno sempre percepito a livello di dna”.

Questione di proiezioni

Era infatti noto già da un po’ che – sempre secondo le parole di Cowperthwaite – “tenere rinchiuse creature maestose era sbagliato”. Così quando alcune barche sono tornate a rive senza timone, su Twitter sono spuntati commenti come: “Gli esseri umani hanno tirato fin troppo la corda e queste sono le conseguenze“. Vendetta in alto mare. Questo, ovviamente, non è quello che è successo. Come ha spiegato il ricercatore del Dolphin Communication Project Justin Gregg a The Current della Cbc, pensare che le orche siano in cerca di rivalsa è solo un meccanismo di proiezione: “Cerchiamo sempre di ricondurre il comportamento delle altre creature a quello umano, ed è per questo che la gente pensa che sia una vendetta, perché è un istinto tipicamente nostro”. Sostenere la rivolta delle orche sui social media diventa quindi una sorta di catarsi, soprattutto quando avviene nei pressi di un sito in rovina per colpa di un miliardario.





[Fonte Wired.it]