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venerdì, Mar 15

Nomadi digitali in Italia, come funziona il visto



Da Wired.it :

In un contesto sempre più globale e interconnesso, l’Italia decide di attrarre i nomadi digitali con un visto ad hoc, di pari passo con la lungimiranza di altri paesi che hanno implementato programmi di successo per questa tipologia di lavoratori qualificati. Fino ad oggi, tra le mete più ambite dai lavoratori extra-comunitari vi erano Stati membri quali il Portogallo, la Spagna e la Germania ma, la recente notizia della firma del decreto attuativo di una nomad visa tutto italiano, renderà l’Italia ancora più attrattiva contribuendo a cristallizzare il suo successo competitivo. Si stima infatti che i cosiddetti nomadi digitali siano oltre 35 milioni in tutto il mondo.

Dopo quasi due anni, è stato approvato il tanto atteso decreto attuativo del c.d. Digital Nomad Visa a firma di quattro ministeri: dell’Interno, del Lavoro, del Turismo e degli Affari Esteri. Il testo del decreto attuativo non è ancora disponibile alla consultazione, ma la notizia rimbalza già su tutte le principali testate giornalistiche italiane e straniere. Il decreto attuativo definisce le categorie di lavoratori altamente qualificati che possono avanzare la richiesta di visto per nomadi digitali, i limiti minimi di reddito del richiedente nonché le modalità necessarie per la verifica dell’attività lavorativa da svolgere.

Chi può richiedere il visto per nomadi digitali?

Tutti gli smart workers che non possiedono un passaporto europeo e che svolgono attività lavorativa altamente qualificata attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici possono rivolgersi al consolato italiano per ottenere un visto per nomadi digitali. Possono ottenere un visto per nomadi digitali sia i lavoratori dipendenti, di società italiane o estere, che gli autonomi.

Quali requisiti dimostrare per ottenere il visto?

Il nomade digitale ottiene il visto dimostrando al consolato italiano:

  • La sua qualifica di lavoratore altamente specializzato, dipendente o autonomo, che svolge la propria attività lavorativa da remoto da almeno 6 mesi;
  • La disponibilità di un reddito annuo minimo (circa 28.000 euro l’anno);
  • Un’assicurazione sanitaria valida sul territorio italiano per almeno un anno;
  • La disponibilità di un alloggio in Italia;
  • Una dichiarazione del proprio datore di lavoro o un’autodichiarazione dove si attesti l’assenza di carichi penali negli ultimi cinque anni.

Come chiedere il permesso di soggiorno?

Una volta ottenuto il visto, il nomade digitale può entrare in Italia e chiedere in questura il permesso di soggiorno. Il permesso di soggiorno per nomadi digitali sarà valido per un anno e sarà rinnovabile direttamente in Italia alla sua scadenza. I familiari del nomade digitale potranno ottenere un permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare.

Quali benefici fiscali può ottenere un digital nomad visa?

I nomadi digitali possono beneficiare dello speciale regime fiscale previsto per i c.d. lavoratori impatriati. Il regime prevede una detassazione pari al 50% del reddito di lavoro dipendente o autonomo prodotto in Italia per cinque anni in presenza di determinati requisiti. L’agevolazione fiscale è applicata direttamente dal datore di lavoro italiano in busta paga oppure direttamente dal lavoratore nella propria dichiarazione dei redditi.



[Fonte Wired.it]