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giovedì, Gen 14

Non ci sono più le crisi di governo di una volta



Da Wired.it :

D’Alema, Prodi, Berlusconi, Amato, Monti, Letta, Dini, Gentiloni e Renzi (solo per stare ad alcuni nomi degli ultimi anni): quello della crisi di governo, in è un format consolidato: foto da alcune delle 68 crisi di governo in poco più di 75 anni di Repubblica

Sfiducia, consultazioni, mandati esplorativi, cerimonie della campanella, giuramenti: le crisi di governo da sempre in Italia sono un valzer di passaggi formali e cerimoniali che scandiscono la ritualità del sistema parlamentare italiano. D’altronde, quella in corso, è la 68esima in poco più di 75 anni di storia: un record senza eguali tra le democrazie occidentali che, se da un lato ci condanna all’instabilità politica perenne, dall’altro ha trasformato questi passaggi politici in un vero e proprio reality show ante litteram.

Infatti, con buona pace dell’incomprensione generalizzata che ogni volta le accompagna – la gente non capisce – c’è da ammettere una certa attenzione dell’opinione pubblica a un fenomeno cui si può ormai dire assuefatta.

E allora eccoci di nuovo a sciorinare le solite formule astratte del governo di scopo, di unità nazionale, balneare, di transizione, tecnico, tra incarichi e mandati, tradimenti e ritiri dei ministri, ultimatum e accordi, responsabili e transfughi che rendono ogni crisi uguale alle altre, ma, nel contesto, ognuna assurda a modo suo.

D’altronde anche la crisi in corso presenta una serie di peculiarità mai viste prime; per il momento senza dimissioni, senza passaggi parlamentari, tutta in potenza e poco in atto, quella aperta la sera del 13 gennaio con il ritiro delle ministre da parte di Italia Viva, è l’ennesima esperienza sui generis della politica nostrana. Perché la crisi non si crea né si distrugge, ma si trasforma. È endemica nel paese e, forse, non possiamo farne a meno: eccoci allora qui a spingere la mente a quelle belle crisi di una volta – ah, signora mia! – nel tentativo di capire, guardando a ieri, la chiave per uscire da quella di oggi.

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[Fonte Wired.it]