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domenica, Mar 12

Non è vero che l’Italia non è pronta all’auto elettrica



Da Wired.it :

A fronte di una parte del paese spaventata dal cambiamento (o intenzionata a contrastarlo), ne abbiamo un’altra che mette il proprio know-how e la propria capacità di fare innovazione a servizio della transizione energetica. Vale la pena di ricordare che, secondo quanto emerge dalla quarta edizione del rapporto “Le infrastrutture di ricarica a uso pubblico in Italia” di Motus-E, ogni 100 veicoli elettrici circolanti, nel Belpaese si rilevano 21,5 punti di ricarica a uso pubblico, rispetto agli 11,5 della Francia, 8,9 del Regno Unito e 8,2 della Francia. Analogamente, osservando i dati per le sole ricariche ad alta potenza, nella Penisola si registrano 2,6 punti di rifornimento ogni 100 BEV (Battery Electric Vehicle) contro un valore pari a 1,5 di Francia, Germania e Regno Unito. Numeri che confermano uno sviluppo della rete infrastrutturale più avanzata di quanto non si creda (giunta a oltre 36.700 punti di ricarica al termine del 2022). 

Per quanto riguarda la produzione di veicoli, la Fiat Nuova 500 elettrica, oltre a essere stata la terza EV più venduta nei dieci maggiori mercati europei nell’anno appena passato, si è aggiudicata recentemente due premi nel concorso “Best Cars 2023” della rivista automobilistica tedesca “auto motor un sport”, figurando al primo posto sia nella classifica generale sia in quella dedicata alle Mini Car d’importazione, superando la concorrenza di modelli di produttori teutonici e internazionali. E ancora il piccolo veicolo Birò della friulana Estrima, dopo aver consolidato la presenza in Italia e Olanda, è sbarcato in questi primi mesi del 2023 in Grecia, Germania, Francia e Spagna, grazie al crescente successo e in accordo con il piano di sviluppo aziendale. 

Ci sono quindi segnali incoraggianti per il comparto e-mobility nazionale; resta però ancora molto da fare. Non solo a livello politico, attraverso la definizione di linee guida governative volte alla semplificazione degli iter burocratici per installare le infrastrutture di ricarica e alla continuità d’incentivi per favorire il rinnovo del parco di veicoli circolante, ma anche tecnologico. I punti di rifornimento autostradali hanno bisogno di un forte sviluppo (peraltro obbligatorio secondo la legge di Bilancio 2021), così come resta cruciale il rinnovamento della Rete Elettrica Nazionale (RTN). Con la crescita delle rinnovabili, infatti, lo stoccaggio e la gestione dei flussi di energia intermittenti e non programmabili richiederà sistemi flessibili e intelligenti di distribuzione, con un grande impegno in prospettiva da parte di Terna e delle altre società distributrici di elettricità. 

Non bisogna poi dimenticare che l’elettrificazione dei trasporti è fondamentale per sostenere il processo di decarbonizzazione e per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica, insieme alla diffusione delle fonti rinnovabili. Rinnovabili che, nel 2022, in Italia hanno segnato un incoraggiante 3,2 GW di nuova capacità installata (di cui 2,5 GW soltanto dal fotovoltaico), ma che dovrebbero ulteriormente accelerare fino al ritmo ideale di circa 8 GW/anno per rispettare i target del Green Deal europeo al 2030. 

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[Fonte Wired.it]