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Notte prima degli esami di Antonello Venditti festeggia i suoi primi 40 anni

da | Mag 19, 2024 | Tecnologia


Notte prima degli esami, notte di polizia
Certo, qualcuno te lo sei portato via
Notte di mamme e di papà col biberon in mano
Notte di nonne alla finestra
Ma questa notte è ancora nostra
Notte di giovani attori, di pizze fredde e di calzoni
Notte di sogni, di coppe e di campioni

Notte di lacrime e preghiere
La matematica non sarà mai il mio mestiere
E gli aerei volano in alto tra New York e Mosca
Ma questa notte è ancora nostra
Claudia non tremare, non ti posso far male
Se l’amore è amore

Si accendono le luci qui sul palco
Ma quanti amici intorno, che viene voglia di cantare
Forse cambiati, certo, un po’ diversi
Ma con la voglia ancora di cambiare

Se l’amore è amore
Se l’amore è amore
Se l’amore è amore
Se l’amore è amore
Se l’amore è amore

Il significato

La canzone si apre con un ricordo nostalgico di un’estate alla fine degli anni Sessanta, quando appunto lo stesso giovane Venditti doveva accingersi a dare l’esame di maturità nel liceo classico che frequentava, il celebre Giulio Cesare di Roma. I “quattro ragazzi con la chitarra” non è difficile pensare siano, oltre allo stesso Venditti, Francesco De Gregori, Giorgio Lo Cascio ed Ernesto Bassignano, amici e colleghi musicisti coi quali frequentava spesso il locale Folkstudio. Seguono riferimenti letterari, come i “pini di Roma” che rimandano al poema sinfonico di Ottorino Respighi, e anche politici, con “le bombe delle sei” che richiamano il clima d’incertezza e i tumulti legati al terrorismo e ai movimenti studenti.

Presto però lo sguardo si fa più intimo e seguiamo un ragazzo che si strugge per la lontananza dalla sua amata Claudia: “Gli esami sono vicini e tu sei troppo lontana dalla mia stanza… Sarà che non ti vedo da una settimana”. Il ragazzo è in preda all’ansia anche per l’imminente esame (“La matematica non sarà mai il mio mestiere“) e al contempo non riesce a placare il desiderio per la sua ragazza (“Non fermare, ti prego, le mie mani“), mentre tutto intorno la notte romana continua a dispiegarsi brulicante di vita, con aerei che sorvolano la città, genitori che allattano e persone ancora sveglie per i più svariati motivi.

Il brano si conclude con una specie di ritorno al presente, in cui il cantante si immagina salire sul palco di un concerto (“Si accendono le luci qui sul palco“), consapevole che molti cambiamenti sono avvenuti da quei ricordi giovanili di quasi vent’anni prima, ma anche che la vita è appunto caratterizzata incessantemente da questa “voglia ancora di cambiare”.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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