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mercoledì, Lug 10

NPE Team, il laboratorio Facebook per le nuove app


Facebook ha aperto ed ufficializzato l’esistenza di un nuovo laboratorio di ricerca che porterà online in fitta sequenza nuove piccole app. L’obiettivo è quello di dar vita ad un vero e proprio laboratorio di esperienze ove avviare nuove idee al fine unico della sperimentazione. Una volta misurato l’effettivo tasso di gradimento, la casa madre potrà valutare come e se integrare tali funzioni all’interno del brand principale.

NPE Team, il laboratorio di Facebook

Il gruppo al lavoro su questo nuovo fronte prende il nome di NPE Team, dove NPE è acronimo di New Product Experimentation. Secondo quanto dichiarato, il team condivide i medesimi principi di Facebook e la medesima mission aziendale: cercare di costruire il miglior contesto possibile per lo sviluppo di community. La differenza è che sotto il nome NPE le community saranno immaginate in modo nuovo, sotto nuovi punti di vista, operando così in maniera collaterale al tradizionale modus operandi del team di Zuckerberg.

Due piccioni con una fava, insomma: da una parte Facebook avrà la possibilità di sperimentare senza mettere tuttavia in pericolo le dinamiche, l’inerzia e la stabilità del social network; dall’altra nasce un team che ha l’obiettivo unico di sperimentare, senza i rischi che comporta l’agire sotto il nome “Facebook” e senza quell’orientamento fermo al risultato che un ufficio a Menlo Park comporterebbe. Nome differente, insomma, al fianco di una diversa modalità di lavoro; sempre Facebook rimane, però, perché gli obiettivi sono condivisi: serviva però una divisione funzionale, netta e chiara, così che fosse trasparente la natura sperimentale della nuova squadra e delle app che saranno partorite.

Il risultato? Con ogni probabilità ne uscirà una stagione frizzante di creatività e novità, qualcosa che possa smuovere le acque semi-stagnanti di un social network che da una parte ha dimostrato di saper dominare, ma che dall’altra non sempre sa calamitare a sé le nuove generazioni (“parcheggiate” oggi su Instagram, servizio con il quale v’è una crescente ma non chiara integrazione). La nuova squadra svilupperà piccole app destinate a spegnersi anche molto rapidamente nel caso in cui non dimostrassero di potersi imporre. Qualora i risultati dovessero invece arrivare, tutto sarà pensato nativamente per una rapida integrazione successiva in Facebook. Gestione della privacy e termini di servizio sono fin da subito condivisi con Facebook. Il fallimento non sarà mai un problema, perché è proprio questo il senso della sperimentazione: misurare l’esatta posizione del punto di rottura, esplorare terreni sconosciuti, portarsi avanti verso mercati ancora vergini. Il senso sarà quello della startup, sapendo di avere alle spalle Facebook e di fronte possibili opportunità.

Ad oggi il team non ha ancora rilasciato app ma, non appena pronte, tutte le idee saranno disponibili tanto su App Store quanto su Google Play.



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