Esplora il mondo della tecnologia e del lifestyle con Consigli Tech e Lifestyle di Flavio Perrone

Nuova multa ad Apple e Meta, 700 milioni di euro per violazione del Digital markets Act

da | Apr 23, 2025 | Tecnologia


Nuova multa a Apple e Meta. La Commissione europea ha inflitto sanzioni per un totale di 700 milioni di euro alle due multinazionali per violazioni del Digital markets act (Dma), la normativa dell’Unione europea entrata in vigore nel 2024 con l’obiettivo di limitare il potere delle grandi piattaforme digitali. Il Dma impone regole precise ai cosiddetti gatekeeper — aziende che dominano l’accesso al mercato online — per garantire condizioni di concorrenza eque e tutelare utenti e imprese più piccole. Entrambe le aziende sono tenute a conformarsi alle decisioni entro 60 giorni, altrimenti rischiano delle penali. Le due società, tuttavia, hanno già annunciato di voler impugnare le decisioni, contestandone la fondatezza. L’esito definitivo dei procedimenti sarà perciò determinato più avanti.

Multa ad Apple e Meta, le accuse e le sanzioni

Se le accuse verranno confermate Apple dovrà pagare una multa da 500 milioni di euro per aver limitato la libertà degli sviluppatori di app nel comunicare direttamente con i propri utenti. Secondo la Commissione europea, l’azienda ha violato l’obbligo di permettere agli sviluppatori di informare gli utenti su offerte disponibili al di fuori dell’App Store e di reindirizzarli verso queste alternative, anche più convenienti. Apple, invece, avrebbe imposto restrizioni che nei fatti rendono molto difficile — se non impossibile — questo tipo di comunicazione. Secondo Bruxelles, queste limitazioni non solo ostacolano la concorrenza, ma penalizzano anche i consumatori, che non vengono messi al corrente dell’esistenza di opzioni più vantaggiose. Inoltre, Apple non è riuscita a dimostrare che tali restrizioni fossero giustificate da motivi tecnici o proporzionate. La Commissione ha quindi ordinato all’azienda di rimuovere ogni ostacolo, tecnico o commerciale, che limiti la libertà degli sviluppatori, e di evitare comportamenti simili in futuro.

Meta è stata invece sanzionata per 200 milioni di euro a causa del sistema “pay or consent” introdotto nel 2023 su Facebook e Instagram. Il modello obbligava gli utenti europei a scegliere tra due opzioni: accettare l’uso dei propri dati personali per ricevere pubblicità mirata, oppure pagare un abbonamento mensile per continuare a usare le piattaforme senza pubblicità. Per la Commissione, questa non è una vera scelta libera, ma una pressione indebita che non rispetta i principi previsti dal regolamento.

Le reazioni e il contesto geopolitico

Le aziende americane hanno reagito con durezza alle decisioni di Bruxelles. Apple ha annunciato che presenterà ricorso, affermando che gli annunci rappresentano “l’ennesimo esempio di come la Commissione abbia ingiustamente preso di mira Apple” e lamentando che “nonostante gli innumerevoli incontri, la Commissione continua a spostare i paletti a ogni passo“. Tanto più dura la replica di Joel Kaplan, alto dirigente di Meta, secondo cui “non si tratta solo di una multa; il fatto che la Commissione ci costringa a cambiare il nostro modello di business equivale, di fatto, a imporre a Meta un dazio da miliardi di dollari“. Affermazioni che ricalcano la retorica trumpiana e fanno presagire nuove tensioni nei rapporti già tesi tra Ue e Stati Uniti.

In effetti, le decisioni della Commissione giungono in un momento di evidente freddezza nei rapporti transatlantici, dopo che Washington ha deciso l’introduzione dei dazi reciproci anche all’Ue (attualmente sospesi e in via di rinegoziazione). Inoltre, più volte in passato sia il presidente Donald Trump, che il suo vice J. D. Vance hanno duramente criticato l’impianto normativo europeo in campo digitale, considerandolo troppo invasivo. Va detto, tuttavia, che queste ultime sanzioni imposte a Meta e Apple risultano ben lontane dal tetto massimo previsto dal Digital markets act: la normativa consente infatti di arrivare a multe pari al 10% del fatturato globale delle aziende interessate. Un portavoce della Commissione ha sottolineato che le sanzioni sono state calcolate tenendo conto di fattori come gravità, recidiva e durata delle violazioni, ma – essendo il Dma una normativa recente – il parametro della durata non è stato ancora applicato in modo rigoroso. L’ammontare minimo delle multe, in effetti, fa pensare che ci sia il desiderio da parte della Commissione di evitare di inasprire ulteriormente le relazioni bilaterali.

Rimane tuttavia ancora in corso un’indagine politicamente molto più controversa: quella nei confronti di X, di proprietà di Elon Musk. Dal dicembre del 2023, infatti, la piattaforma è oggetto di inchiesta nell’ambito delle regole introdotte con il Digital services act, l’altra importante normativa Ue a tutela degli utenti online, che impone alle piattaforme digitali obblighi di trasparenza e responsabilità. Secondo le autorità europee, X non sarebbe sufficientemente trasparente riguardo alla pubblicità e non contrasterebbe adeguatamente i rischi di manipolazione dell’informazione, aprendo così un ulteriore fronte di scontro tra Bruxelles e i giganti hi-tech statunitensi



Fonte

Written By

Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

Related Posts

Impact-Site-Verification: c90fc852-aae7-4b2e-b737-f9de00223cb0