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La NASA ha comunicato che Voyager 1 può nuovamente utilizzare i quattro strumenti scientifici. È stato quindi ripristinato il funzionamento degli altri due, dopo la riattivazione dei primi due avvenuta a fine maggio. La sonda non poteva più inviare dati leggibili verso la Terra a causa di un problema ad un computer di bordo (risolto a fine aprile).

Voyager 1 funziona ancora dopo quasi 47 anni

Voyager 1 è l’oggetto spaziale costruito dall’uomo più distante dalla Terra. Si trova infatti ad oltre 24 miliardi di Km. Per inviare comandi e ricevere dati si devono aspettare circa 45 ore (22,5 ore per l’invio e altre 22,5 ore per la ricezione). La sonda è stata lanciata il 5 settembre 1977. La gemella Voyager 2 è stata lanciata il 20 agosto 1977.

Entrambe sono alimentate da un generatore termoelettrico a radioisotopi. Voyager 1 dovrebbe funzionare almeno fino al 2025. A bordo della sonda ci sono 10 strumenti. Quattro sono stati disattivati dopo il sorvolo di Saturno, mentre altri due non sono più funzionanti. La NASA ha ricevuto dati scientifici dai rimanenti quattro strumenti fino al 14 novembre 2023, quando si è verificata la rottura di un chip di memoria di uno dei tre computer di bordo.

Gli ingegneri hanno quindi inviato una patch software per spostare il codice in un’altra sezione del Flight Data System. Ciò ha permesso di ripristinare l’invio dei dati sullo stato di salute della sonda e successivamente dei dati raccolti da Plasma Wave Subsystem e Triaxial Fluxgate Magnetometer.

Da alcuni giorni sono stati riattivati anche Low Energy Charged Particle Instrument e Cosmic Ray System, quindi Voyager 1 può usare nuovamente i quattro strumenti ancora funzionanti. Gli ingegneri dovranno ora risincronizzare il software che misura il tempo nei tre computer di bordo, in modo da consentire l’esecuzione dei comandi al momento giusto.



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