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martedì, Gen 21

Nuove cellule T per combattere tanti tipi di tumore


La scoperta di un nuovo tipo di cellule T potrebbe spianare la strada a una nuova potenziale terapia “universale”, in grado di attaccare una vasta gamma di tumori. I risultati pubblicati su Nature Immunology

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(immagine: Getty Images)

Nella lotta contro i tumori arrivano nuove speranze. Dai laboratori dell’università di Cardiff, nel Regno Unito, un team di ricercatori ha scoperto come un nuovo tipo cellule T, una delle cellule più importanti del sistema immunitario, sia in grado di combattere diversi tipi di neoplasie. Sebbene i test siano ancora in fase iniziale, ossia sono stati condotti solo su topi e su cellule umane in provetta, i risultati del nuovo studio sono davvero molto promettenti e rappresentano un significativo progresso per una terapia con cellule T universale, in grado di attaccare una vasta gamma di tumori. Lo studio è stato appena pubblicato su Nature Immunology.

In oncologia, la terapia genica è un campo relativamente nuovo. Ma di cosa si tratta esattamente? In poche parole, consiste in una riprogrammazione del sistema immunitario di un paziente oncologico, in modo tale che possa riconoscere e combattere le cellule tumorali. Per farlo, i linfociti T, ossia un tipo di globuli bianchi, vengono prelevati con un prelievo dai pazienti, riprogrammati (modificati geneticamente) e moltiplicati in laboratorio, e successivamente reinfusi. Una volta entrati nuovamente nei pazienti, questi riescono a individuare e attaccare tipologie specifiche di cellule tumorali. La tecnica più diffusa, la nota Car-T, da Chimeric antigen receptor (recettore antigenico chimerico) ha tuttavia dei limiti: le cellule immunitarie riprogrammate sono in grado di riconoscere solamente alcuni tipi di tumore.

Ed è proprio qui che arrivano i nuovi e promettenti risultati. Nel nuovo studio, i ricercatori hanno utilizzato Crispr-Cas9 per scoprire un nuovo tipo di recettore delle cellule T (Tcr) che si lega a Mr1. Questa molecola funziona in modo simile all’Hla, antigene leucocitario umano che aiuta a rilevare le cellule tumorali, ma, a differenza di quest’ultimo che varia ampiamente da individuo a individuo, Mr1 è universale. Ciò significa, spiegano i ricercatori, che potrebbe (almeno in teoria) costituire la base di una terapia con cellule T che funziona per una gamma molto più ampia di persone. Nelle sperimentazioni svolte su cellule umane, infatti, i ricercatori hanno osservato che le cellule T dotate del nuovo Tcr sono state in grado di uccidere le cellule tumorali del polmone, pelle, sangue, colon, mammella, prostata, ossa, ovaie, utero e reni. Mentre, alcuni test su topi affetti da leucemia hanno evidenziato una regressione del cancro e un conseguente allungamento della vita degli animali.

Al momento, spiegano i ricercatori, non sappiamo ancora quanti tipi di tumori potrebbe trattare una tecnica basata su questo nuovo recettore. Il prossimo passo per il team (oltre alla pianificazione di futuri studi clinici ) sarà proprio quello di saperne di più sui meccanismi che consentono a recettore di identificare le cellule tumorali a livello molecolare e capire se questi tipi di effetti possono essere replicati nell’uomo. “Speriamo che questo nuovo Tcr possa fornirci una strada diversa per colpire e distruggere una vasta gamma di tumori in tutte le persone”, commenta l’autore dello studio Andrew Sewell. “La nostra scoperta, quindi, è una nuova frontiera entusiasmante. Solleva la prospettiva che un singolo tipo di linfocita T possa essere in grado di distruggere molti tipi di tumori. In precedenza nessuno credeva che ciò potesse essere possibile”.

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