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Nuovi asteroidi, l’osservatorio Vera Rubin ne ha scoperti 2.104 in pochi giorni e presto potrebbe trovarne milioni di più

da | Lug 2, 2025 | Tecnologia


In pochissime notti, l’Osservatorio Vera C. Rubin ha compiuto uno sforzo straordinario: ha scoperto ben 2.104 nuovi asteroidi, mai visti prima nel nostro Sistema solare. Di questi nuovi asteroidi, 7 sono classificati come Neo, ossia oggetti vicini alla Terra. Per non creare allarmismi, tuttavia, precisiamo fin da subito che nessuno di questi colpirà il nostro pianeta. A raccontarlo è stato il team di astronomi dell’osservatorio, durante una conferenza di presentazione delle prime magnifiche immagini di Rubin, secondo cui nei prossimi anni potrebbe facilmente scoprirne tanti altri, aumentando questa cifra fino a 5 milioni.

I nuovi asteroidi

Il numero di nuovi asteroidi scoperti da Rubin è davvero sorprendente, considerando anche il tempo che ha impiegato nel farlo. Secondo le previsioni, scopriremo circa 5 milioni di nuovi asteroidi nei prossimi anni. “Si tratta di un numero cinque volte superiore a quello che tutti gli astronomi del mondo hanno scoperto negli ultimi 200 anni dalla scoperta del primo asteroide”, ha commentato a Space.com Željko Ivezić, vicedirettore del Legacy Survey of Space and Time di Rubin. “Possiamo superare due secoli di sforzi in soli due anni”. Oltre ai 1.800 oggetti già noti, di questi oltre 2 mila nuovi asteroidi, la maggior parte sono asteroidi delle fascia principale, 11 sono troiani di Giove e 9 sono oggetti transnettuniani.

L’osservatorio Rubin

Situato sulla cima El Peñón del Cerro Pachón in Cile, l’Osservatorio Vera C. Rubin è un potente occhio terrestre sull’Universo. È in grado, infatti, di riprendere enormi porzioni di cielo utilizzando la più grande fotocamera digitale del mondo per catturare immagini ad alta risoluzione del cielo australe ogni tre notti per almeno i prossimi 10 anni. E lo scopo è proprio quello di individuare e rilevare alcuni dei più piccoli dettagli che si muovono nello spazio intorno al nostro pianeta: gli asteroidi. “Realizziamo filmati del cielo notturno per vedere due cose: oggetti in movimento e oggetti che cambiano luminosità”, ha commentato Ivezić. “Gli oggetti in movimento si dividono in due categorie. Le stelle nella nostra galassia si muovono, ma lentamente. Oggetti molto più veloci sono gli asteroidi”.

Innovazione e protezione

In effetti, è davvero complesso registrare un asteroide. “Gli asteroidi scompaiono dopo averne scattata una sola foto”, ha ricordato Ivezić, definendo “senza precedenti” la capacità di Rubin di tracciare piccoli oggetti in orbita attorno al Sole. In particolare, grazie a un software gli asteroidi possono essere isolati con precisione, rendendo possibile concentrarsi su questi, cosa che non è sempre possibile con oggetti spaziali rapidi e sfuggenti. E, infine, se si mettono insieme alcuni di questi set di dati è possibile indicare il movimento degli asteroidi sullo sfondo più statico di stelle e galassie, come in un film. Una caratteristica di Rubin fondamentale non solo perché permetterebbe agli scienziati di studiare meglio i movimenti degli asteroidi e di scoprire nuovi oggetti vicini alla Terra, ma anche per gli sforzi nella difesa planetaria.

Un film cosmico

Nel video qui sotto, come spiegano i ricercatori, viene mostrata la capacità dell’Osservatorio Rubin di rilevare piccoli oggetti in orbita attorno al Sole su una scala che fino ad ora abbiamo solo immaginato. “Questi – precisano gli esperti – sono i primi fotogrammi (1.185 fotogrammi per l’esattezza) del più grande film cosmico mai realizzato, che mostra asteroidi in movimento sullo sfondo statico di stelle e galassie”.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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