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Ogni quattro anni sembra che una malattia diversa perseguiti le Olimpiadi. Se a Rio 2016 c’era la Zika e ai giochi di Tokyo – posticipati di un anno – è stata la volta del Covid, alle Olimpiadi di Parigi 2024 di quest’estate c’è addirittura l’imbarazzo della scelta. Le autorità locali infatti sono al lavoro per contenere sia la dengue che il morbillo, in aumento in Francia come in molti altri paesi.

In occasione dei Giochi olimpici e paralimpici di quest’anno, milioni di persone provenienti da tutto il mondo confluiranno verso Parigi e le autorità francesi si stanno preparando ad accogliere più di 15 milioni di visitatori totali. Anche per una città abituata al turismo di massa – la capitale è visitata da 40 milioni di turisti ogni anno – si tratta di un afflusso enorme di persone. Alcune delle quali porteranno con sé malattie infettive. Altre, non sufficientemente immunizzate, rischiano invece di contrarre qualcosa durante il loro soggiorno. Con la dengue e il morbillo che rappresentano già un problema a Parigi, gli enti competenti stanno cercando di limitare la possibilità che i Giochi si trasformino in un evento superdiffusore.

Pericolo dengue

È molto difficile limitare il rischio epidemico quando si tratta di dengue“, spiega Anna-Bella Failloux, medico entomologo dell’istituto Pasteur di Parigi. In generale il virus si trasmesso da persona a persona attraverso le zanzare, e tramite la zanzara tigre (Aedes albopictus) nel caso della Francia. Questo insetto invasivo diventa ancora più problematico quando fa caldo, e l’estate torrida in Europa sta creando le condizioni perfette per permettere alla specie di prosperare: “Le uova sono molto resistenti e il metabolismo della zanzara accelera con il caldo. L’insetto diventa adulto prima e, quindi, punge prima“, aggiunge Failloux.

Le zanzare tigre non sono una novità per la Francia: sono arrivate già nel 2004 nel sud del paese e sono presenti a Parigi dal 2015. Originarie dell’Asia, depongono in acqua le loro uova, che possono schiudersi a settimane di distanza, anche dopo che l’acqua è evaporata. Questo spiega come l’insetto si sia diffuso in Europa, arrivando prima a Genova e poi in Francia.

La dengue, invece, è un problema più recente. Con le epidemie nelle zone tropicali del mondo (si stima che quest’anno ci siano stati 10 milioni di casi a livello globale, con il Sud America e il sud-est asiatico tra le zone particolarmente colpite) la Francia ha visto un’impennata dei contagi. Tra il primo gennaio e il 30 aprile 2024, sono stati registrati 2.166 casi, rispetto a una media di soli 128 per lo stesso periodo in ciascuno dei cinque anni precedenti. La maggior parte dei contagi di quest’anno è stata importata dai territori d’oltremare della Francia dove sono in corso epidemie – Guadalupa, Martinica e Guyana francese –, anche se quest’anno il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie ha riscontrato casi in Europa, Francia compresa.



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