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Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, cosa sappiamo sull’inchiesta per corruzione

da | Mag 21, 2024 | Tecnologia


Tegola giudiziaria sulle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Martedì 21 maggio la Guardia di Finanza ha avviato un’operazione di perquisizioni e ispezioni informatiche presso le sedi della Fondazione Milano-Cortina 2026, che ha in gestione l’organizzazione dei giochi, e di una società di Orvieto, Quibyt, già Vetrya, coinvolta nella gestione dei servizi digitali per l’evento iridato. Le operazioni, coordinate dai pubblici ministeri Francesco Cajani e Alessandro Gobbis, insieme all’aggiunta Tiziana Siciliano, si sono estese anche agli uffici della società di consulenza Deloitte, che è subentrata all’azienda umbra nell’appalto.

Le indagini riguardano accuse di corruzione e turbativa d’asta a carico di tre persone: Vincenzo Novari, ex amministratore delegato della Fondazione Milano-Cortina 2026, Massimiliano Zuco, ex dirigente della fondazione, e Luca Tomassini, ex rappresentante legale di Quibyt. Nessuno degli indagati è attualmente un dipendente della Fondazione.

I dettagli sull’inchiesta e le parole di Abodi

Secondo l’accusa, tra marzo 2020 e marzo 2021, Novari e Zuco avrebbero agevolato l’assegnazione delle gare d’appalto per i servizi digitali a Quibyt, in cambio di somme di denaro e altre utilità. Tra queste, un’auto Smart pagata direttamente da Tomassini attraverso la sua società fin dal novembre 2019. Le gare sarebbero state poi assegnate a Quibyt, con fatture emesse per quasi 1,9 milioni di euro, pagate dalla Fondazione. L’inchiesta si basa quindi su presunte irregolarità nell’affidamento dell’appalto per l’ecosistema digitale delle Olimpiadi e Paralimpiadi. Le accuse riguardano anche un presunto tentativo di influenzare il televoto pubblico per la scelta del logo dei Giochi Olimpici: Zuco, in collaborazione con Tomassini, avrebbe cercato di far prevalere uno dei due loghi in competizione.

Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha commentato la situazione esprimendo sostegno al lavoro della Guardia di Finanza e sottolineando l’importanza della trasparenza. “La Fondazione deve essere ed è una casa di vetro. E chiunque voglia guardarci dentro deve trovare le risposte sulla trasparenza e sui comportamenti gestionali“, ha detto Abodi. Le indagini sono in corso e si attendono ulteriori sviluppi per chiarire l’entità delle responsabilità degli indagati.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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