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giovedì, Feb 17

Omicron ha causato più ricoveri tra i bambini



Da Wired.it :

Il rapporto pubblicato da Cdc ha analizzato i dati di Covid-net relativi ai ricoveri associati a Covid-19 tra bambini e adolescenti statunitensi di età compresa tra gli 0 e 17 anni, nel periodo compreso tra luglio 2021 e gennaio 2022. Durante questi sei mesi, negli Stati Uniti la variante prevalente è stata delta (da luglio fino a dicembre), per poi essere sostituita da omicron (da fine dicembre fino ad oggi). 

In particolare, per ciascuna ondata sono stati individuati i periodi in cui i tassi di ospedalizzazione settimanale di bambini e adolescenti hanno raggiunto un picco: per quanto riguarda delta il maggior numero di ricoveri settimanali c’è stato la settimana dell’11 settembre 2021, mentre per omicron la settimana dell’8 gennaio 2022. In base all’analisi dei dati, il picco relativo alla variante omicron ha indicato un tasso di ospedalizzazione pari a 7,1 ricoveri ogni 100mila bambini e adolescenti, mentre quello relativo a delta è stato di 1,8 per 100mila, quattro volte minore. In più quando i ricercatori hanno esaminato il picco dei ricoveri in terapia intensiva, anche in questo caso hanno riscontrato un incremento relativo a omicron: 1,4 volte superiore a quello durante l’ondata di delta.

L’effetto delle vaccinazioni e i limiti dello studio

I risultati, sottolineano gli autori del documento, indicano che la presenza dei cosiddetti ricoveri accidentali (ovvero l’ospedalizzazione per altri motivi seguita poi da un’infezione da Sars-cov-2 contratta in ospedale) non è sufficiente a giustificare l’incremento dei tassi di ospedalizzazione, che si è rivelato maggiore nei bambini di età compresa tra 0 e 4 anni, i quali, secondo gli autori del report, sono maggiormente vulnerabili perché non rientrano ancora nelle categorie vaccinabili. In effetti sono stati osservati gli effetti della vaccinazione nell’unica fascia di età idonea per la somministrazione dei vaccini all’inizio della raccolta dati, quella tra i 12 e i 17 anni (ricordiamo che, negli Stati Uniti, i vaccini contro Covid-19 sono stati autorizzati per i bambini di età 5-11 anni il 2 novembre 2021). 

Nei ragazzi non vaccinati, quindi, i ricercatori hanno osservato che i tassi di ospedalizzazione erano circa sei volte maggiori rispetto a quelli tra gli adolescenti completamente vaccinati: questi dati sembrano confermare l’efficacia da parte dei vaccini nel prevenire la malattia grave da Covid-19. 

Gli autori dello studio mettono in guardia sulle limitazioni derivanti dall’analisi. Tra queste, il fatto che il periodo di prevalenza di omicron preso in considerazione sia molto minore rispetto a delta. In più dati clinici più dettagliati (come il numero dei ricoveri in terapia intensiva) non erano disponibili per il picco di ricoveri di omicron, senza considerare che a fine dicembre delta era ancora circolante. Anche i dati relativi alla vaccinazione potrebbero essere incompleti, in quanto durante il periodo dell’analisi non tutte le fasce d’età considerate risultavano idonee alla vaccinazione. 



[Fonte Wired.it]