Non si sa ancora con precisione che cosa sarà e come apparirà il gadget AI misterioso in fase di progettazione tra OpenAI e l’ex designer di Apple, Jony Ive, tuttavia emergono nuovi dettagli che possono suggerire qualcosa di più e restringere il cerchio delle ipotesi. Di sicuro non sarà un indossabile come un auricolare senza fili né un paio di occhiali smart, come traspare in modo chiaro dalle dichiarazioni di un dirigente del colosso guidato da Sam Altman in occasione di una querelle legale con una startup che aveva denunciato una violazione del marchio commerciale.
La causa tra OpenAI e Iyo
Tutto è iniziato dalla disputa legale tra la società fondata da Jony Ive ovvero Io – poi acquistata per oltre 6 miliardi di dollari da OpenAI – e la startup Iyo strettamente connessa a Google. Come si può immaginare, Iyo aveva avanzato rimostranze per un marchio commerciale troppo simile e la diretta conseguenza è che al momento il nome Io è in pausa e dovrà cambiare. Nel frattempo, sondando tra le dichiarazioni dei dirigenti che sono stati chiamati a testimoniare lo scorso 16 giugno durante il processo, si è scoperto qualcosa di molto interessante. Nello specifico, dalle parole di Tang Tan (attuale direttore hardware di Io e ex di Apple) emergono dettagli sul gadget AI al centro del progetto in corso d’opera. “Non è un dispositivo in-ear, né un dispositivo indossabile”, ha testimoniato Tan al processo.
Che cosa sarà il gadget misterioso
Il gadget basato sull’intelligenza artificiale e con linee verosimilmente minimaliste in perfetto stile Ive non sarà quindi un paio di auricolari senza fili, non sarà nemmeno una spilla come la famigerata Humane Pin e nemmeno un paio di occhiali smart come Ray-Ban Meta. L’ipotesi più accreditata è che possa apparire come un piccolo apparecchio pensato per essere poggiato su un piano durante l’uso, ma al contempo che possa essere trasportato facilmente, quindi è credibile che rimanga compatto e leggero. Il device sarà in grado di ascoltare e rendersi conto dell’ambiente che lo circonda, ponendosi come accessorio in grado di lavorare in simbiosi con smartphone e computer. È probabile che ci siano sensori vari incluse fotocamere, così come microfoni, altoparlanti, mentre non è chiaro se ci saranno display o proiettori. La nebbia potrebbe diradarsi nei prossimi mesi.