ChatGpt si evolve: arriva CriticGpt, l’intelligenza artificiale che controlla il codice generato dal chatbot. OpenAI si mette in gioco con un nuovo modello progettato per migliorare il controllo qualità dei revisori umani e rendere più precisi i risultati del linguaggio naturale.
Il nuovo assistente, basato su Gpt-4, analizza il codice prodotto da ChatGpt e segnala potenziali errori, dopo essere stato addestrato su un set di dati contenente bug intenzionali. Sorprendentemente, le critiche di CriticGpt sono state preferite rispetto a quelle umane nel 63% dei casi, dimostrando la sua efficacia nel riconoscere e segnalare errori di codifica.
Ma c’è un “ma”. Come sottolineato da Ars Technica, CriticGpt ha dei limiti. Essendo stato addestrato su risposte brevi di ChatGpt, potrebbe non essere completamente efficace nel valutare compiti più lunghi e complessi che i futuri sistemi di intelligenza artificiale dovranno affrontare.
In definitiva, CriticGpt rappresenta un passo avanti nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale, ma è chiaro che il cammino verso l’automazione totale del controllo linguistico è ancora lungo. Si tratta di un’interessante sperimentazione che potrebbe portare a ulteriori sviluppi nel campo della verifica automatizzata dei codici generati da sistemi AI.