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giovedì, Ago 01

opportunità e qualche timore, la ricerca di Lenovo


Le risorse del mondo online e i dispositivi per accedervi come alleato nello studio. Il rapporto fra la tecnologia e il mondo dell’educazione è oggetto dell’indagine condotta da Lenovo per capire in che modo smartphone, tablet, computer e Internet abbiano trasformato (e stiano trasformando) il rapporto dei più giovani con la scuola e il percorso di formazione. Lo studio, pubblicato oggi mentre ci si avvicina all’annuale appuntamento con il Back to School, è stato condotto nel periodo compreso fra il 31 marzo e il 27 aprile 2019, coinvolgendo un totale pari a 15.226 persone nei territori di Brasile, Cina, Francia, Germania, Giappone, India, Messico, Regno Unito e Stati Uniti.

Scuola e tecnologia: la ricerca di Lenovo

Tra i dati più significativi che ne sono emersi, l’83% dei genitori concorda sul fatto che i progressi fin qui registrati nel mondo della tecnologia abbiano contribuito a trasformare positivamente l’ambito scolastico. Una quota in linea con quella (84%) che li ritiene utili per conciliare la carriera professionale alla sfera familiare. È però bene precisare che la percentuale varia sensibilmente da paese a paese: 95% in Cina e India, solo 73% in Italia. Riportiamo di seguito alcuni degli aspetti maggiormente interessanti rilevati dallo studio, tutti potenziali spunti di riflessione.

  • Il 75% dei genitori afferma che i figli sono maggiormente propensi ad approfondire la conoscenza di un argomento online piuttosto che chiedere il loro aiuto per i compiti a casa;
  • il 60% dei genitori afferma di aver cercato almeno una volta informazioni online per aiutare i figli nello studio;
  • l’84% dei genitori che lavorano pensa che la tecnologia costituisca un aiuto concreto per bilanciare carriera e responsabilità in famiglia;
  • il 73% è convinto che la tecnologia sia di supporto agli studenti nell’apprendimento, rendendoli indipendenti e fungendo da “problem solver”.

Ricerca Lenovo

Focalizzando in particolare l’attenzione sull’Italia, il 45% degli intervistati nella fascia millennial (o Gen Z) ritiene la tecnologia un mezzo per semplificare la ricerca di fonti diverse nello studio di un qualsiasi argomento.

Opportunità e timori

Non ci sono però solo lati positivi: i genitori temono un abuso nell’utilizzo di strumenti come smartphone, computer e altri dispositivi connessi a Internet, soprattutto per quanto concerne la possibilità che si inneschi una sorta di dipendenza con ripercussioni negative sulla vita dei figli, in termini di capacità relazionali e di socializzazione. Un timore giustificato, a cui si può far fronte con l’arma di un insegnamento consapevole e responsabile. Questo, però, vale anche per papà e mamma. Di seguito il parere fornito da Dilip Bhatia, Vice President of User and Customer Experience di Lenovo.

Non vi sono dubbi che il settore education si stia trasformando grazie alle tecnologie intelligenti, dando ai ragazzi l’opportunità di imparare in maniera coraggiosa e indipendente e di trovare da sé le risposte più corrette. Come sempre, è importante trovare il giusto equilibrio fra online e offline, ma la tecnologia può essere una forza che unisce le famiglie. È inoltre importante ricordare che alcuni genitori hanno maggiori competenze rispetto ad altri nel fornire risposte ai propri figli e che questo dato varia da paese a paese.

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Equilibrio dunque, come requisito indispensabile per un uso corretto di tecnologie e strumenti che se impiegati in modo virtuoso non possono far altro che migliorare l’esperienza di studio. Non necessariamente sostituendosi a metodi più tradizionali, bensì affiancandoli e potenziandoli laddove se ne presenta l’opportunità.



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