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Ora anche Vladimir Putin dice di voler riprendere i test nucleari russi dopo la sparata di Trump

by | Nov 8, 2025 | Tecnologia


La risposta di Vladimir Putin non ha tardato ad arrivare. Dopo che nei giorni scorsi il presidente statunitense Donald Trump aveva annunciato in modo abbastanza confusionario che gli Usa avrebbero ripreso i test sulle armi nucleari, ora anche il presidente russo ha preso posizione al riguardo. Lo ha fatto in modo generico, dando indicazione ai suoi funzionari di studiare la questione e di fare proposte sulla ripresa degli esperimenti, che sono fermi dal 1990.

Come aveva fatto Trump, anche Putin ha comunque sottolineato che la ripresa dei test dipende da come si comporteranno gli altri firmatari del Trattato sulla messa al bando totale degli esperimenti nucleari (Ctbt). Un chiaro riferimento agli Stati Uniti, in quella che appare una guerra dialettica più che una concreta mobilitazione per riprendere i test nucleari.

L’ultimo test nucleare russo risale al 1990

L’ultimo test nucleare la Russia, o meglio l’Unione Sovietica, l’ha condotto il 24 ottobre 1990. Erano i tempi in cui la guerra fredda volgeva al termine e stava maturando una nuova stagione di trattati sul disarmo.

Il test avvenne nel poligono di Novaja Zemlja, un remoto arcipelago artico che per decenni era stato il principale sito di sperimentazione nucleare sovietico. Non fu un’esplosione atmosferica ma un test sotterraneo, eseguito per raccogliere dati scientifici e per verificare la sicurezza e l’affidabilità degli ordigni nucleari ancora in servizio. Dopo quell’esplosione il sito di Novaja Zemlja venne gradualmente smantellato e nei decenni successivi i test effettuati dalla Russia hanno riguardato esclusivamente simulazioni senza detonazione nucleare ed esperimenti sui vettori di trasporto delle armi atomiche. Proprio nelle scorse settimane la Russia ha annunciato di aver testato il siluro a propulsione nucleare Poseidon e il missile da crociera Burevestnik.

Lo scaricabarile di responsabilità

Ora le cose potrebbero cambiare. Nelle scorse ore il presidente Vladimir Putin, durante una riunione con i membri del Consiglio di sicurezza, ha dato mandato ai suoi funzionari di elaborare proposte per una possibile ripresa dei test sulle armi nucleari.

“Se gli Stati Uniti conducono tali test, allora anche la Russia deve adottare misure di ritorsione appropriate”, ha detto durante la riunione, una posizione confermata anche dal ministro della Difesa Andrei Belousov, che ha definito come appropriato “iniziare immediatamente i preparativi per test nucleari su vasta scala”. Questo perché, ha aggiunto, “l’esercito americano ha in programma di adottare il nuovo sistema missilistico a medio raggio Dark Eagle con missili ipersonici con una gittata di 5.500 chilometri entro la fine dell’anno”, da schierare in Germania. Il portavoce del Cremlino ha poi sottolineato che gli Stati Uniti hanno sperimentato il lancio del missile balistico intercontinentale Minuteman III e che a ottobre hanno simulato un attacco missilistico nucleare proprio sulla Russia. Sempre Mosca a fine ottobre ha simulato un altro attacco missilistico in risposta a un eventuale attacco nucleare.

Guerra di parole, prima di tutto

La decisione della Russia di fare studi di fattibilità sulla ripresa dei test sulle armi nucleari arriva a pochi giorni da una presa di posizione simile da parte di Donald Trump. Il presidente statunitense durante il suo viaggio in Asia aveva detto di aver incaricato il dipartimento della Guerra di iniziare a testare, in modo immediato, le armi nucleari su base paritaria.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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