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giovedì, Mag 21

Ora la Svezia ha il tasso di mortalità per Covid-19 più alto d’Europa



Da Wired.it :

L’approccio svedese di mancata chiusura delle attività, basato sulla responsabilità personale, non ha portato gli effetti sperati. Il governo di Stoccolma però continua a puntarci forte

Una piazza a Stoccolma (foto: JONATHAN NACKSTRAND/AFP via Getty Images)

La situazione del contagio in Scandinavia non è omogenea: il monitoraggio dei dati fornito dalla John Hopkins University ha registrato per la Svezia più di 31mila positivi al Covid-19 e quasi 4mila morti. Il blog di statistica Our World in Data ha analizzato il numero dei decessi nel paese, notando come, a partire dall’inizio d’aprile, abbia avuto un incremento costante: solo nell’ultima settimana ogni giorno sono morte più di 6 persone su un milione, portando il paese ad avere il tasso di mortalità più alto in Europa. I paesi limitrofi – cioè Norvegia, Finlandia e Danimarca – presentano una situazione completamente diversa: i contagi sono molti contenuti (intorno ai 10mila: solo in Danimarca si superano di poco gli 11mila) e i decessi sono abbondantemente sotto i mille (in Norvegia, ad esempio, sono 234). A distinguere la Svezia dai suoi confinanti è la mancata imposizione di politiche di distanziamento sociale: non c’è stata alcuna chiusura di attività, né alcun limite agli spostamenti dei cittadini, e il governo ha deciso di affidarsi piuttosto al senso di responsabilità dei singoli.

L’approccio svedese

Le decisioni del governo svedese hanno provocato perplessità più all’estero che all’interno dei confini, dove l’approccio deciso dall’esecutivo, secondo il Financial Times, continua a godere dell’appoggio dei cittadini. La ratio dietro questo tipo di disposizioni è che il lockdown, come è successo in altri paesi in Europa e nel mondo, avrebbe creato dei danni profondi all’assetto economico svedese: gli esperti e i politici della Svezia hanno deciso, quindi, di scongiurare una possibile crisi economica non imponendo alcuna chiusura delle attività, ma diffondendo solo alcune linee guida di tipo sanitario (ad esempio mantenere la distanza di un metro o lavarsi spesso le mani). La ministra delle Finanze svedese, Magdalena Andersson, aveva dichiarato al New York Times che, nel lungo periodo, “attività economiche come parrucchieri, hotel e ristoranti saranno molto meno colpite rispetto ad altri paesi”.

La scelta di agire in questo modo, però, non è stata guidata solo da motivazioni di tipo economico, ma anche da indirizzi sanitari. Intervistato dal network americano CnbcAnders Tegnell, epidemiologo e membro dello staff tecnico medico del governo, ha spiegato: “Stiamo facendo qualcosa che nessuno ha mai fatto prima, ma sembra che stia funzionando. Prendiamo il caso di Stoccolma: abbiamo superato il picco di contagi perché il nostro sistema sanitario in grado di gestire tutti i positivi. Abbiamo letti extra negli ospedali e tutti sono stati curati, anche i pazienti non Covid hanno ottenuto le cure mediche necessarie”. Dello stesso parere si è dimostrato essere anche Sara Byfors, a capo dell’agenzia di sanità pubblica del paese: “Ovviamente non prendiamo alla leggera il numero di morti, né quello dei positivi. Però la nostra strategia sta funzionando e il tasso dei contagi sta calando anche in Svezia”.

Gli ultimi dati mostrano, però, lasciano più di qualche dubbio e la situazione potrebbe non essere così sotto controllo come dichiarato. Soprattutto nelle case di cura per anziani: come è accaduto in altri paesi in Europa, la maggior parte dei morti è over 70 e concentrata in questi luoghi, dove le persone non riescono a ricevere assistenza medica adeguata.

Le conseguenze nel breve e lungo periodo

È probabile che senza una politica di restrizioni le conseguenze sulla popolazione possano essere più drammatiche di quanto lo siano già. Inoltre, secondo i dati della Commissione Europea, nel 2020 il Pil svedese perderà il 6,1 per cento. Non è molto se paragonato ai paesi più colpiti, come Spagna e ma è perfettamente in linea con quello degli stati limitrofi che, invece, sono stati più attenti alla salute dei cittadini. Inoltre, sempre il Times riporta che la Danimarca sta valutando se aprire i suoi confini con Germania e Norvegia, ma non con la Svezia. “Non credo che la Danimarca dovrebbe già aprire i suoi confini alla Svezia, perché lì la situazione di Covid-19 è ancora fuori controllo. La Danimarca deve attendere che si normalizzi. Quindi questa è una decisione razionale basata solo sul tasso dei decessi”, ha spiegato Peter Skaarup, capo parlamentare del Partito popolare danese .

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[Fonte Wired.it]